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Il Parlamento del Regno d'Italia/Guido Borromeo

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Guido Borromeo

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Leopoldo Cempini Celestino Bianchi
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia


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Appartiene alla antichissima e nobilissima famiglia di questo nome, così popolare in Lombardia.

I sensi liberali e nazionali tanto del padre che di lui costrinsero entrambi ad abbandonare Milano dopo la restaurazione dell’odioso governo austriaco ed a refugiarsi a Torino, ove il padre non tardò ad essere inalzato alla dignità di senatore.

Il conte Guido, avendo fatti solidi studî, potè all’avvenimento al ministero dell’interno del deputato [p. 722 modifica]Minghetti esser chiamato da questo all’importantissimo posto di segretario generale di quel dipartimento. Eletto deputato egli stesso, prese attiva parte ai lavori della Camera elettiva, ritirandosi dall’impiego confidatogli presso il gabinetto quando il Minghetti credette dover dare la sua dimissione da ministro.

Riassunto poscia ch’ebbe il Minghetti il portafogli delle finanze, il Borromeo fu richiamato all’ufficio di suo segretario generale; posto che si è dato un’altra volta premura di rinunciare non sì tosto caduto quel ministero dietro i malaugurati torbidi di Torino.