Il buon cuore - Anno IX, n. 10 - 5 marzo 1910/Beneficenza

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Il buon cuore - Anno IX, n. 10 - 5 marzo 1910 Religione

[p. 73 modifica]Beneficenza


GL’ ITALIANI NELLE AMERICHE

Nel salone dell’Istituto Bognetti-Boselli, presentato dal nob. cav. Carlo Bassi, presidente dell’Associazione Nazionale pei Missionari italiani, il prof. don Pietro Pisani ha parlato con grande efficacia dell’unione armonica delle Missioni di carattere italiano, concretata coll’Italica gens, in relazione all’avvenire della nostra emigrazione nelle Americhe.

L’oratore, segnalato come la persona più competente per attitudini, per conoscenza delle lingue, per amor patrio, per asservimento ai miseri, si è mostrato all’altezza dell’assunto.

Come punto di partenza il Congresso di Berlino, dove tutti provarono sorpresa e anche sgomento dinanzi alle cifre parlanti dell’esodo degli Italiani per le Americhe: dal 1890 al 1905 da 150 a 180 mila ogni anno, e più avanti anche 300 mila.

Ha ragione l’Italia di dolersi di tale esodo? Per contrapposto devesi constatare che ogni anno, per i nostri emigrati, vengono dalle Americhe all’Italia molti milioni, anche perchè l’Italiano è il più robusto dei lavoratori e la sua opera è molto apprezzata.

Ma le condizioni morali dei nostri emigrati? Siamo a New York, e il nostro Pisani, da vero apostolo, nel principio della sua missione, è sorpreso dagl’inviti per visite agli emigrati cinesi o italiani. Sorpresa e meditazione.

Sono seicentomila gl’italiani a New York, e l’oratore ce ne presenta una gran parte in quadri affliggenti: agglomeramenti incredibili in ambienti dai quali l’igiene e la moralità fuggono inorridite e dove si sta a sette gradi sotto zero d’inverno e a 37 di calore nella state. Gravissime le conseguenze d’indole morale e gravissime quelle fisiche, le quali si rivelano con una spaventevole mortalità specialmente nei bambini, un continuo eccidio, una strage continua d’innocenti. La tubercolosi si manifesta particolarmente nelle giovinette che vanno alle fabbriche per riposar poi in ambienti dall’aria avvelenata, e la vita dei fanciulli italiani è per Obi umiliante: a migliaia nelle piazze e nelle strade, seduti, o rannicchiati o arrampicati gli uni agli altri, si vedono talvolta come abbrutiti assistere a spettacoli rimbombanti di fuochi artificiali, mentre d’altra parte gli stranieri vanno a vedere il doloroso spettacolo di migliaia di testine dei bambini italiani così abbandonati e così bene educati.

L’oratore descrive poi certe processioni alimentate dalla superstizione e gli sforzi dei Missionari per l’educazione dei connazionali. Sono 45 mila le scuole parrocchiali a cui accenna il prof. Pisani contro 50 mila scuole pubbliche, dove non è permesso parlare di nazionalità, e naturalmente non s’insegna una parola di italiano.

«Invano — esclama l’oratore — io tentai di strappare da una scolaresca italiana un sì italiano!» Nell’America del Nord sono due milioni d’italiani che mettono in non cale la loro lingua e la loro nazionalità, mentre gli emigrati di nazioni straniere — perfino i Polacchi per loro speciale iniziativa — spendono molto per mantener vivo il culto della loro lingua e della loro patria. Ma purtroppo gl’italiani non hanno sufficiente incitamento dal paese nativo.

Uno dei rimedi le scuole. Nel suo primo giro per gettare le basi della Italica gens, il prof. Pisani ha trovato larghe, sincere, cordiali adesioni, ispirate ai più nobili ideali.

Ma non bastano le scuole; sono le colonizzazioni che devono salvare i nostri connazionali. E l’oratore accenna anche al Canadà, ove la colonizzazione è magnificamente organizzata. Un grande esempio parlante è quello dei risultati ottenuti dall’italiano P. Bandini, che ha veduto raddoppiare e triplicare il valore della [p. 74 modifica]proprietà fondiaria. Il 75 per cento dei nostri emigrati appartiene alla classe degli agricoltori; eppure molti, benchè figli della terra, maledicono la terra. Ora, però, l’idea della colonizzazione si fa strada anche perchè fa parte del programma dell’Italica gens, che benevisa pure al governo, costituisce una federazione per l’assistenza civile, o sociale, e religiosa della emigrazione transoceanica.

Al Congresso degl’italiani all’estero, alla vista di quadri dolorosi, è sorta l’Italica gens, la quale, fiduciosa nel senno e nel cuore di chi regge i destini d’Italia, prosegue il suo cammino.

L’oratore, molto applaudito, invitò i presenti a prendere la parola per eventuali spiegazioni, e due signori, pur riconoscendo la rispettabilità del concetto ispiratore della conferenza, espressero qualche dubbio circa le scuole e le colonizzazioni.

Dopo alcune spiegazioni del professor Pisani e del cav. Bassi, prese la parola il signor A. M. Cornelio, il quale, come delegato al Congresso degli italiani all’estero, ricordò le adunanze memorabili in cui tutto il mondo civile era rappresentato, e ricordò pure come in mezzo ad un vivace incrociamento di proposte con tendenze diverse, emergesse continuamente il quadro doloroso ed umiliante dell’emigrazione italiana. Fu allora — disse il Cornelio — che, auspice lo Schiaparelli, prescindendo da ogni difficoltà, da ogni dubbio, animati dal dovere di emulare nel bene le altre nazioni, si gettò la prima pietra dell’Italica gens, e si lasciò Roma colla soddisfazione in cuore di vedere iniziata una fusione ideale di tante energie già dirette alla protezione dei nostri connazionali, una fusione di tante forze guidate da santi entusiasmi.

X.


Associazione Nazionale

per la

DIFESA DELLA FANCIULLEZZA ABBANDONATA


Alla Casa di Deposito in via Nino Bixio, n. 14., nei mesi di dicembre dell’anno 1909 e di gennaio e febbraio dell’anno 1910, pervennero le seguenti offerte:

Comm. ing. G. Sullam in memoria del cav. G. Pisa, L. 250 — Esecutore testamentario del defunto sig. Carlo Conti, 1000 — Sigg. Francesco ed Angelina Miorini in memoria della loro compianta zia, sig. Cecilia Grandi Bareggi, 100 — Sig. Alfonso Pandiani Tarra alla cara memoria dei suoi genitori, 100 — Signor Carlo Tenca, 500 — Sig. Guglielmo De Micheli, 150 — Olga Bertarelli Regazzoni, 200 — Marchesa Maria Trotti Belgioioso, 100 — Figli di, Carlo Sigismund, 25 — Francesco, Angelo ed Elisa Riva, 100 — Rag. G. Leoni, 20 — Amm. eredi Sforni, 30 — Sig. Alessandro Brocca, 20 — Società Italiana Langen e Wolff, 30 — Unione Cooperativa, 20 — Avv. Luigi Rossi, 10 — Signor Carlo Guffanti e C., 15 — Giulio e Leopoldo Jung, 50 — Sen. Emilio Conti, 20 — Sig. Alessandro Taino, 5 — Cav. Antonio Scalco, 30 — Cav. Anacleto Baroggi, 5 — Cav. Luigi Amaboldi a mezza Lombardia, 50 — Sig. Luisa Masson Fiori, 50 — Dott. Antonio Minetti, 5 — Dott. Marco De Marchi, 100 — Comm. arch. Luigi Broggi, 20 — Dott. Enea Carlo Mira, 20 — Sig. Antonietta Breda Manzoni, 50 — Conte Alessandro Casati, 50 — Contessa Luisa Casati, 100 — Cav. Alberto Vonviller e signora, 50 — Cav. Emanuele Castoldi, 10 — Barone cav. uff. Giuseppe Bagatti Valsecchi, 50 — Cav. Gustavo Hermann, 200 — N. N., 20 — Signora Clementina Chiesa, 10 — N. N., 300 — Ing. Carlo Barzanb, 5 — Barone Fausto Bagatti Valsecchi, 50 — N. N., 10 — Sigg. Roberto e Tina Weiss, 50 — Signora Betty Joung, 10 — Principessa Cristina Castelbarco Albani Cicogna, 50 — Cav. dott. Gerolamo Serina, 25 — Comm. sen. G. B. Celoria, 15 — Sig. Elisa Tempini Lanzani, 50 — Nob. Carlo Barbb, 20 — Nob. Lodovico Barbo, 20 — Sig. Francesco Mira, 50 — Sig. Carlotta Beduschi vedova Binda, 10 — Ditta Migone e C., 20 — Cav. prof. Luigi Gabba 20 — Signorina Maria Righetti, 5 — Nob. Donna Paolina Bellinzoni De Maestri, 100 — Nob. Bonifazio Dal Pozzo, 25 — Sig. Aren Kahn, 10 — Signori Agostino e Vilmina a mezzo Corriere, 5 — Ing. Vittorio Balzaretti, 5 — Sig. Maria V. Paira, 20 — Duca Uberto Visconti di Modrone, 100 — Prof. Francesco Toffano, 5 — Contessa Lina Jacini, 50 — Ditta Costantino fu G. Ripamonti, 50 — Contessa Luisa Casati Negroni, 500 — Sig. Salvo Magistris in memoria del compianto sig. Enrico Vismara, 500 — Sigg. luigi e Clotilde Donna in memoria della compianta sig. Giovannina Da Giuli Donna, 100 — Ing. Bruno Bellondini, 10 — Sottoscrizione giornale Perseveranza 1909-10, 425 — Conte Giuseppe Visconti di Modrone ricavo serata di beneficenza, 5300 — Fiera di beneficenza 4, 5 e 6 febbraio al Casino Reale, 5470,80 — Cassa di Risparmio, 3000 — Sig. Antonio Nicolini, 15 — Sig. Giovanni Zini, 50.


Il 10 febbraio ebbe luogo il sorteggio dei doni inviati per la fiera a favore delle famiglie bisognose dell’Ospedale Maggiore e dell’Associazione Nazionale per la difesa della Fanciullezza abbandonata alla presenza del Comitato organizzatore della fiera; vennero estratti i numeri vincitori dei tre premi.

Il vaso artistico toccò al numero 57.

La macchina da cucire al numero 21.

Il servizio di birra al n. 38.

Liquidati tutti i conti della fiera è rimasto un attivo netto di L. 11000. Le presidenze delle due pie istituzioni, vivamente ringraziano le Patronesse, le Visitatrici quanti concorsero alla splendida riuscita della benefica impresa.

Offerte per l’Opera Pia Catena

(cura di salsomaggiore).

Signora Cervieri Rava Albina |||
 L. 10 —
» Manzi nob. Giuseppina |||
   » 10 —
» Orombelli donna Lina |||
   » 10 —
» Marazza Luisa |||
   » 10 —
» Radice Fossati Crespi Pia |||
   » 10 —
» Zambelletti Zanoni Carlotta |||
   » 10 —
» Martorelli Rosalia |||
   » 10 —
» Malfatti baronessa Giuseppina |||
   » 10 —
» Savini Campi Nina |||
   » 10 —
» Savini Angelina |||
   » 10 —

NUOVE PATRONESSE

Signore: Manzi nob. Giuseppina — Radice Fossati Crespi Pia — Martorelli Rosalia — Savini Campi Nina — Savini Angelina.

La questua fatta mercoledì in Chiesa di S. Fedele durante il sermone di Quaresima ha fruttato L. 110. Il Consiglio del’Opera Pia ringrazia con viva riconoscenza da queste colonne il facondo dotto quaresimalista sac. prof. Agostino Crocetti.


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Per l’Asilo Convitto infantile dei Ciechi


OBLAZIONI.

Somma retro L. 104112 20

Ilda Terruggia Strambio ed Erminia Ferrari Strambio, in memoria della loro Mamma |||
   » 200 —


Totale L. 104312 20

N.B. — Nel numero precedente, riportando il cenno necrologico della signora Angiola Strambio Cicognara, abbiamo asserito che venne assistita dalla figlia. Fu errore di stampa. Dovevasi dire invece dalle figlie, Ilda ed Erminia; e ad esse si trovarono sempre unite le due piccole figlie Lina e Maria Scarovaglio, col genero prof. Vittorio Ferrari, del quale fu pure la bella epigrafe.

PENSIONE FAMIGLIA PER IMPIEGATE

Somma retro L. 4339 —

Dott. Antonio Minetti |||
   » 5 —
Marchesa Marianna Sommi Lurani |||
   » 200 —
Signor Carlo Strauss e signora |||
   » 100 —
Ing. Italo Locatelli |||
   » 10 —
Signor S. Dovoulssaux |||
   » 10 —


(Continua) Totale L. 4664 —

Le offerte si ricevono ai seguenti ricapiti:

Marchesa Anna Visconti Casati (via Borgonuovo, 5) — A. M. Cornelio (via Gesù, 8).