Il buon cuore - Anno IX, n. 48 - 26 novembre 1910/Beneficenza

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Beneficenza

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Il buon cuore - Anno IX, n. 48 - 26 novembre 1910 Educazione ed Istruzione
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Per la Provvidenza Materna e per la Società Amici del bene


FIERA DI BENEFICENZA AL SALONE DEI CIECHI

NEI GIORNI 4, 5 e 6 FEBBRAJO


Ecco due opere benefiche insieme associate per chiedere l’aiuto di tutte le persone caritatevoli. È una nobile gara che si presenta nella sempre nuova e sempre antica palestra della beneficenza: da un lato la Provvidenza Materna, dall’altro gli Amici del bene.

Come sottrarsi al tacito invito che parte da tanti dolori nascosti, da tante sofferenze ripetute, da tanti bisogni crescenti? Madri ansiose, a cui è crudele angoscia la gioia stessa dell’attesa,, nella ristrettezza dell’ambiente, nella penuria dei mezzi, nel pensiero dell’incerto domani; bimbi esterrefatti nell’ingenuo stupore di trovar troppo scarso il pane al desiderio; vecchi stanchi, che si chiedono il perchè d’una lunga vita, di cui sentono troppe volte il peso già troppo sentito dalla famiglia; infermi doloranti, a cui è doppio cruccio il male, perchè associato all’idea di non più contribuire alle già scarse risorse.... Oh, come s’impone il pensiero di tanta umanità sofferente! Apportando il sollievo dove più incombe il bisogno, non è diminuire questa sofferenza, non è render gioconda la culla, gaio il bimbo, sereno il vecchio, consolato l’infermo?

Vi sono voci che, coll’imperiosità di un diritto, destano nel nostro cuore un dovere. In omaggio a codesto dovere le due Opere associate terranno una Fiera di Beneficenza, che, già annunciata per il dicembre, viene rimandata al febbrajo per un riguardo dovuto al lutto del conte Guido Borromeo, Presidente della Provvidenza Materna, e per un riguardò dovuto pure alle fiere indette a favore dei malati dell’Ospedale Maggiore e della Croce Rossa.

I doni e le offerte per la Provvidenza Materna e gli Amici del bene si ricevono ai seguenti ricapiti:


Bazzero Mattei Borromeo Contessa Maria, Via Gorani, 4.
Benso Santini Erminia, Foro Bonaparte, 66.
Bertarelli Sironi Caterina, Via S. Orsola, 1.

Bocconi di Villahermosa Nobil Donna Javotte, Via Bellini, 11.
Borghi Pigni Adele, Via Conservatorio, 7.
Borromeo Frigerio Cont. Teresa, Piazza Borromeo, 10.

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Borromeo Leonardi Contessa Rosanna, Piazza Borromeo, 7.
Borromeo Scotti Contessa Lodovica, Via Manzoni, 41.
Brini Gnecchi Amalia, Corso Venezia, 14.
Casati Airoldi Nob. Paolina, Via Guastalla, 3.
Castelli Sormani Camilla, Via Meravigli, 12.
Castiglioni Giulini Nob. Giulia, Via Chiaravalle, 9.
Confalonieri Cremascoli Contessa Rachele, Via Vincenzo Monti, 23.
Cornelio Massa Myriam, Via Castelfidardo, II
Crespi Ghilieri Teresa, Via Borgonuovo, 18.
De Francisci Sessa Nob. Anita, Via S. M. Valle, 7.
Fontana Rosa, Via S. Francesco d’Assisi, 7.
Gavazzi Gnecchi Pia, Via Brera, 18.
Gnecchi Romanoni Lyda, Via Monte Pietà, I.
Gnecchi Sessa Maria, Via Gesù, 8.
Greppi Frigerio Nob. Fanny, Via Monte Pietà, II.
Jacini Borromeo Contessa Elisabetta, Via Lauro, 3.
Litta Modignani Cicogna Marchesa Guenda, Via Pantano, I.
Mapelli Borromeo Contessa Livia, Via Borromeo, 2.
Marietti Besana Nob. Fanny, Via Monforte, 30.
Marietti Brini Teresa, Via Borgospesso, 21.
Marietti Greppi Nob. Virginia, Piazza S. Sepolcro, 2.
Orombelli Marietti Nob. Lina, Via Monforte, 15.
Pecori Contessa Sofia, Via Rovani, 9.
Porta Spinola Arnaboldi Nob. Lena, Piazza Belgioioso, 2.
Rossi Elena, Via S. Raffaele, 3.
Radice Fossati Marietti Maria, Via Cappuccio, 13.
Sassi Pratolongo Nob. Camilla, Via Monforte, 35.
Sessa Fumagalli Annetta, Via S. Spirito, 7.
Sessa Vittadini Adele, Via Ariosto, I.
Soragna Borghi Marchesa Maria, Via Manzoni, 40.
Venegoni Bianchi Camilla, Via Guastalla, 9.
Venini Padulli Cont. Marianna, Via S. Maurilio, 21.
Vogel Gaulia Maria, Via Rovani, 9.
Zuccoli Amalia, Viale Garibaldi, 14.

Per l’Asilo Infantile Convitto Luigi Vitali

PEI BAMBINI CIECHI.


Voi li conoscete già i bambini ciechi dell’Asilo Infantile Monsignor Luigi Vitali: molti fra i lettori del Buon Cuore sono diventati di quei poveri piccini, non solo generosi benefattori, ma anche buoni amici.

Quei cari bimbi sono molto socievoli e vi vengono incontro, lieti e festosi come vi vedessero. In una prima visita che farete loro, dopo le vacanze, nella casa di Via Mozart, vi mostreranno una novità: una bella cameretta linda, candida, a sinistra appena entrati. Ma lasciamoli parlare, essi stessi, mentre vi prendono per mano e vi presentano i begli oggetti di ferro, smaltati in bianco: «Venga a vedere (non mi è occorso mai di udire adoperare tanto spesso questo verbo come dagli ospiti minuscoli dell’Asilo dei ciechi ai quali parrebbe dover esser sconosciuto): venga a vedere: questo è il lettino

sul quale il medico ci ha visitati: è senza sponde, perchè non vi facciamo la nanna, ma è bellino, bellino, tutto bianco e qui, ecco, c’è la bilancia ove fummo pesati e quest’asta lunga lunga ha servito a misurare quanto siamo alti: come ci siamo divertiti! E qui, su questo bel tavolino, c’erano i cucchiai che il medico ha adoperato per aprirci la bocca e guardarci in gola. Quello ci ha divertito un po’ meno, ma il tavolino non ne ha colpa ed è bello anch’esso, cosi liscio, liscio, vede?»

Fin qui la descrizione fatta dai bambini ciechi: ora la perorazione ancora in nome loro.

Sicuro, la cameretta, nuovamente arredata, oltre essere bella, linda, candida, è proprio necessaria per una accurata visita medica. Ma gli arredi, indispensabili a farla funzionare, rappresentano una nuova spesa. Ma forse è caro a voi (e non crederei pretesa fuor di posto il sopprimere quel forse, perchè conosco il vostro cuore e so che spesso un appello fatto in nome dei piccoli ciechi, seminato fra voi, cade in terreno fecondo di bene) forse, e senza forse dunque è caro a voi io vi suggerisca un nuovo modo per sollevare il bilancio dell’opera pia.

Rammentate? Abbiam chiesto, prima ancora che i bimbi ciechi fossero raccolti nella primitiva casetta, i lettini per loro e i lettini arrivarono, contrassegnati da un nome caro, da una data, triste o lieta, benedetti tutti da un pensiero di carità. I poveri bimbi, i corredini dei quali furono nuova prova di benefico interessamento, oltre che riposare nei bei lettini, devono cominciare a studiare nella camera di scuola: si chiedono i banchi di scuola e non mancano le offerte anche a questo scopo: ma i piccoli studentelli, i grandi, piccoli giocatori passano, nel giorno del Signore, dall’aula di studio, dallo stanzone di gioco, nella divota tribuna della Cappella dell’Istituto: sorge il bisogno degli inginocchiatoi; risponde spontaneo il desiderio di regalarli: i bei comodini, accanto a ciascun letto, trovano pure un generoso donatore.

Ed ora? Ecco qui; il costo dell’intero arredamento della cameretta è di L. 300.

È aperta una nuova gara gentile per colmare questa spesa che sarà sempre più apprezzata di mano in mano che cure sapienti e premurose s’inizieranno in quella stanza per dare almeno un po’ di robustezza a quei poveri piccini.

Date il vostro contributo, buoni amici dei piccoli ciechi, persone afflitte, persone benefiche, voi specialmente, mamme felici; che guardate con pietosa mestizia la stanzetta bianca, che gioia per voi poter contribuire alla spesa per il lettino, pensando con gratitudine alla buona salute dei vostri figlioli, o per la bilancia, oggetto indispensabile in casa vostra, ove ha preceduto l’arrivo del vostro bimbo; oggetto preparato per lui, perchè destinato a segnare, ve l’auguro con tutto il cuore, i suoi progressi e la vostra gioia in proporzione ad essi.

Vi vedo, nella vostra bella casa, affidare alla bilancia il vostro piccino e, con moto istintivo, tutto materno, [p. 379 modifica] indugiare qualche poco e trattenere ancora fra le vostre mani la cara personcina, dimentiche per un momento che bisogna che la bilancia funzioni, preoccupate solo e gelose quasi di lasciar isolato il dolce peso. Pensate ad altre mamme che hanno dovuto fare il sacrifizio di staccarsi dal loro povero bimbo cieco per affidarlo all’Asilo di cui sentono tutto il provvido scopo: anch’esse, povere mamme, esse specialmente vi ringraziano di fornire un mezzo per sapere se la salute della loro povera creaturina prospera: non sanno forse salutare scientificamente l’utilità della bilancia, nè di tutta la nuova cameretta, non intuiscono, poverette, che là, in quell’Asilo che si fregia d’un nome che ben sanno e sentono è una benedizione, tutto si fa pel bene dei loro poveri bambini e provano la più profonda gratitudine per tante persone buone, per le mamme più fortunate di loro, ma che la felicità rende generose. E vi anticipo un grazie anche dai piccoli ciechi: veniteli a trovar spesso: vi ringrazierannno nella loro sorprendente, provvidenziale gaiezza, nella loro eloquenza infantile che, colta a volo qua e là, sa intessere piccoli premi di affettuosa intelligenza e di bontà spontanea.

M. C.

Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi


OBLAZIONI.

N. N. |||
 L. 100 ―

L’offerta di L. 100 per l’acquisto di una macchina da cucire venne fatta dalla signora Marianna Balestrini in omaggio alla venerata memoria dei cari parenti defunti Nicolini.