Interviste dal libro "TUTUCH (Uccello tuono)"/Intervista a Johnny Montour

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Intervista a Johnny Montour

../Intervista a Ida Montour ../Intervista a Davis Rice IncludiIntestazione 16 ottobre 2009 75% letteratura

Intervista a Ida Montour Intervista a Davis Rice

Sono uno dei capi in questa riserva essendo stato appena eletto consigliere, ma elezioni a parte la mia famiglia è sempre stata impegnata nel governare la nostra comunità. Ho deciso di diventare consigliere per aiutare la mia gente a progredire, fino alla settima generazione: “la settima generazione” significa che noi dobbiamo preparare il nostro popolo a sopravvivere fino alla settima generazione a venire. Adesso vi sono solo due generazioni dopo di me, quando i loro figli avranno dei pronipoti, saremo alla settima generazione. Molte cose sono cambiate nel mondo negli ultimi cento anni soprattutto per la mia gente. Fummo messi nelle riserve circa centocinquant’anni fa. L’attuale territorio su cui si trova Kahnawake è in nostro possesso dal 1600, come si evince da un documento stilato con i Francesi che erano in quest’area. Originariamente provenivamo dalla valle Mohawk in New York e a quel tempo avevamo rapporti commerciali con i Tedeschi, che furono i primi commercianti a venire qui, e con essi sottoscrivemmo un trattato. In esso si diceva che vi sono due fiumi e che i bianchi a quel tempo avevano grosse navi con cui navigavano sugli oceani mentre noi avevamo delle canoe. Ciò che il trattato stabiliva è che Bianchi e Indiani dovevano parlare stando rispettivamente nelle loro navi e nelle loro canoe. Avevamo costruito una catena d’argento per dire che saremmo stati capaci di interagire, parlare e vivere gli uni con gli altri in armonia. La nostra gente credeva che tutti gli esseri umani fossero stati creati dallo stesso Creatore, che vi sono solo diversi modi di vivere, e le religioni che ci erano state tramandate venivano interpretate in modo diverso. Il nostro modo era di vivere in accordo con la natura e rispettandoci reciprocamente.

L’arrivo degli Europei ci fu annunciato con delle profezie, che ci dicevano che avrebbero portato molte cose buone, ma anche alcune cattive. Il buono era la tecnologia nel campo dei metalli e della ceramica e i coltelli; le cose cattive erano le malattie, perché il nostro popolo non poteva superare le malattie già immunizzate in Europa. Perciò, molte persone morirono, ma ci fu molto commercio. Poi accadde che arrivarono i Francesi che si fermarono nella parte settentrionale del nord America, che per la nostra gente è “l’Isola della Tartaruga”. Per spiegare il significato di tale espressione dobbiamo andare indietro alla nostra storia della creazione. Una donna fu mandata sulla terra dal Creatore, ella cadde dal mondo celeste e atterrò nell’immenso oceano, dove c’era solo una tartaruga, la quale l’aiutò a sopravvivere e in seguito diventò il nord America. Questa storia è ancora conosciuta da moltissimi indigeni, non solo dai Mohawk.

Dopo che furono stilati i trattati, rappresentanti di molti Paesi vennero qui, i Tedeschi, gli Inglesi, i Francesi: essi stavano avendo molti problemi in Europa e si combattevano l’un l’altro. Accadde che si allearono con differenti Nazioni di Indiani. La nostra era una società ben organizzata: per l’80 per cento eravamo agricoltori, coltivavamo il granturco, avevamo una società di coltivatori e non vivevamo nelle tipi come alcuni credono, bensì nelle “case lunghe” fatte di legno. La famiglia in ogni “casa lunga” era sotto il controllo delle donne, che formavano un clan. Poteva essere il clan della “tartaruga”, dell’ “orso”, del “lupo”.

1. Per la sua tradizione culturale la vita è un dono o una punizione?

È un dono. Come esseri umani noi siamo solo spirito: siamo venuti sulla terra e staremo qui per il tempo di una vita, ma il nostro spirito non muore mai. Noi abbiamo scelto di venire qui e quando sarà tempo di andare torneremo allo Spirito. Sono convinto che abbiamo scelto noi di venire qui, perciò come razza umana dobbiamo imparare a convivere con gli altri esseri umani: l’unico pericolo per noi sono gli altri esseri umani, e dobbiamo saper trattare con loro.

2. Perché siamo qui: per lottarci o per aiutarci?

Per aiutarci, per insegnare agli altri a sopravvivere. Ciò significa poter guardare il Creatore dritto negli occhi e dirgli di aver fatto il meglio che si poteva. Nella nostra cultura (ed anche io personalmente) non crediamo nella morte: andiamo semplicemente nel mondo spirituale. Quando moriamo c’è una festa, faremo un funerale e lo spirito del morto starà in giro solo per dieci giorni. Dopo dieci giorni vi sarà un’altra festa e poi lo spirito andrà nel mondo spirituale, dove potrà unirsi con gli altri spiriti, che sono stati qui prima di lui.

3. Che significa per lei la parola “capo”?

Proprio ora, qui dove sono seduto, io sono considerato un capo del consiglio in Kahnawake, che è un corpo elettivo. Tuttavia, il capo vero è colui che viene scelto dalla comunità senza alcuna influenza del governo canadese.

In passato la donna, la matrona di una casa lunga nominava la persona che avrebbero scelto come capo, e da un’altra casa lunga avrebbero dato un altro nome, e il meglio del meglio sarebbe diventato “capo”. E una volta diventati dei capi lo rimanevano per la vita. Vuole sapere cosa sarebbe accaduto in caso di un conflitto tra due clan? Non sarebbe potuto accadere, perché nella nostra società dobbiamo raggiungere il consenso: se uno diventa capo sarà capo del “clan del lupo”, del “clan dell’orso”, del “clan della tartaruga”, e così via, per cui è necessario ottenere il consenso. Sceglievano colui che era il migliore per la sopravvivenza, per la conoscenza. Alcuni venivano preparati sin da piccoli a diventare leader, il che non significa che sarebbero stati top leader, ma venivano preparati ad essere i più attenti alla sopravvivenza e il più furbo avrebbe raggiunto il top. Chi non ci fosse riuscito non sarebbe stato geloso, perché c’erano altre mansioni da svolgere.

Se il capo non era il migliore, le donne avrebbero parlato con le matrone dei clan e queste gli avrebbero dato il loro consiglio. Essere capo in una comunità di Mohawk non significa stare in alto, ma essere al fondo: bisogna ascoltare tuti gli altri. Pertanto, egli può contare sul parere di tutta la comunità. Il triangolo è invertito, e il capo è in basso. Considerare il capo in alto è un equivoco, è un concetto europeo. Il capo deve ascoltare tutti gli altri e poi può prendere la decisione: una decisione è consenso.

4. Quali sono le sue responsabilità?

Le sue responsabilità sono, o meglio erano perché stiamo parlando del passato, assicurarsi che la comunità vivesse in armonia, che se doveva andare in guerra le donne dessero il loro parere. Le donne sono molto importanti nella nostra comunità, perché danno la vita ai figli: esse sono coloro cui il Creatore ha concesso di creare.

5. Che tipo di organizzazione sociale avete?

In passato c’erano differenti tipi di società. C’erano popoli che si basavano sulla caccia, altri che coltivavano la terra: controllavano aree diverse. In confronto alla vita di oggi è come avere un’organizzazione. Gli Irochesi erano molto ben organizzati, e i Mohawk fanno parte della Confederazione degli Irochesi. Sa perché abbiamo cinque Nazioni? Se si ha una Nazione sola, è molto facile separarsi; se si hanno due Nazioni, sarà un orrore; se si hanno cinque Nazioni, cinque frecce saranno tutte unite insieme e se avranno dei problemi, saranno più forti. Ad ogni modo, questa Confederazione delle Cinque Nazioni fu fondata mille anni prima che l’uomo bianco arrivasse. La costituzione degli Stati Uniti deriva dalla Costituzione degli Irochesi, e ciò fu riconosciuto dal Presidente degli Stati Uniti dell’epoca. Come cappello alla costituzione, quando Jefferson la stava scrivendo parlò del popolo Seneca. Essi sono stati implicati in ogni sorta di conflitto sin dalla Rivoluzione americana; e nel conflitto tra Inglesi e Francesi.

La donna veniva istruita dalle donne più anziane a provvedere al cibo per la comunità. A quei tempi la comunità doveva restare unita per poter sopravvivere. Sa, gli inverni erano molto duri e i capi della nostra comunità dovevano assicurarsi di avere abbastanza cibo, provviste sufficienti. Molte volte nel corso della storia si sente raccontare che gli Indiani delle pianure morivano di fame, questo non era il nostro caso. Noi vivevamo nelle case lunghe e le donne governavano le case: in una casa lunga vi potevano essere trenta famiglie. Era costruita come una nave e qualcuno doveva avere il comando, e la donna aveva questo incarico: da qui ha avuto il suo potere. Il suo compito era di insegnare, mentre l’uomo andava a caccia.

Lei ha ragione! La famiglia per noi non è formata solo dal padre, dalla madre e dai figli; ma vi era una nonna con tutte le sue figlie, perché nella nostra comunità quando un uomo si sposava era lui ad andare nella casa della donna. Le donne erano tutte di una famiglia, e gli uomini venivano da famiglie diverse. Certo, quando l’uomo doveva entrare in una famiglia sono sicuro che i genitori avevano da dire qualcosa, perché doveva vivere con loro.

Ora non è più così, questo è cambiato, perché fu introdotta la religione dagli Europei e molti dei nostri diventarono cattolici, protestanti, o altro, ma essi andavano in chiesa la domenica e gli altri sei giorni seguivano la loro cultura. Una volta la religione nella riserva era forte (90 per cento), ma ora la percentuale è del 50 per cento, perché i nativi stanno ritornando sempre più alla loro cultura: questo grosso cambiamento è avvenuto negli ultimi quarant’anni. All’inizio vi furono molti problemi, nel 1600 alcuni accettarono la nuova religione e altri no. Ma la nostra filosofia è di non costringere le persone, perciò chi voleva la chiesa aveva la chiesa, perché essi sono liberi, e la libertà dell’individuo deve essere rispettata. Quando ci spostavamo, la chiesa si spostava con noi. Oggi molto è cambiato rispetto a venti o anche solo a dieci anni fa, c’è una rivoluzione che sta avvenendo nel nostro popolo. Stiamo diventando autosufficienti e indipendenti. Non paghiamo le tasse, abbiamo il nostro dipartimento di polizia, abbiamo la nostra corte di giustizia, e vi sono molte altre leggi che sono leggi naturali, abbiamo leggi comunitarie che dobbiamo seguire. Per me vivo in un Paradiso.

Lei mi chiede ora dei computer che vede qui dentro. Bene, abbiamo tutta la tecnologia a disposizione del nostro popolo per la sopravvivenza. Vede, se vi sono problemi di sopravvivenza per il mio popolo, possiamo fare delle indagini con il computer in tutto il mondo: come capi il nostro compito è di assicuraci che il nostro popolo riesca a sopravvivere. Sappiamo che la macchina economica degli Stati Uniti comanda il mondo con altre sette potenze, abbiamo visto cadere l’Unione Sovietica, vediamo che la Cina va bene, vediamo la Corea del nord morire di fame, perché il sud ha tutto e il nord non ha niente per colpa del comunismo. Vede, il nostro popolo viveva nel comunismo puro in passato, perciò non siamo contrari al comunismo, ma nel tipo di comunismo sviluppato nel mondo c’era una gerarchia, mentre nel nostro sistema non c’era gerarchia.

Vuole sapere cosa facciamo per aiutare il nostro popolo? Non abbiamo i soldi per farlo, ma siamo in contatto con tutte le popolazioni indigene del mondo, stiamo per cominciare uno scambio commerciale con gli indios del Messico, perché essi vivono in condizioni davvero misere. La nostra riserva è la più moderna in tutto il Canada, è il fiore all’occhiello, e il governo ci dà un sacco di soldi, perché siamo molto vicini alla grande città: vi sono 631 riserve in Canada e noi siamo al top. Molti dei nostri giovani stanno frequentando le scuole fuori della riserva: abbiamo studenti all’università McGill, all’università Concordia, all’Istituto di Tecnologia del Massachusetts. Negli ultimi dieci anni il Consiglio dei Mohawk di Kahnawake con l’uso della tecnologia è diventato una delle comunità meglio organizzate di tutto il Canada.

Non tutti possono stare così in alto, perciò nel campo educativo si sta cercando di insegnare ai popoli di altri Paesi a migliorare il loro standard, e per esempio si sta cercando di trasferire la tecnologia a tutto il mondo. E con il computer si trasmette la conoscenza più velocemente: se si mette un computer in ogni comunità, anche in quelle più piccole, dalle altre parti del mondo, possono aiutarle più facilmente. Tuttavia, anche nella vostra società, non si può raggiungere la condizione di “tutto a tutti”. Sta al popolo organizzarsi, perché ognuno può comprare un’auto, una bicicletta o altro, ma ora può avere il computer. È accaduto tutto ciò negli ultimi anni, Internet c’è da due o tre anni: c’è tanto sapere sulla rete che io posso conoscere tutto quello che avviene in qualsiasi parte del mondo, oggi. La tecnologia è il mezzo che aiuta le gente ad uscire dalla povertà.

Non possiamo accordare prestiti ora, perché sono stati tempi difficili per la sopravvivenza. Abbiamo avuto persone di diverse confessioni religiose che hanno cercato di insegnare al nostro popolo come vivere. Sa, sta parlando con una persona che ha una formazione di tipo tradizionale, perché mio nonno era un capo in una casa lunga, e mia madre fu educata in quel modo. Ora, la mia famiglia rispetta la tradizione a metà: sono l’unico che partecipa alle elezioni, perché sono convinto di poter apportare dei cambiamenti dal di dentro. Il governo sarebbe disposto a dare dei soldi alla comunità, ma ha sempre imposto delle restrizioni nel campo educativo, e per un altro paio di progetti che abbiamo elaborato. Non abbiamo soldi abbastanza per progredire economicamente e stiamo cercando di superare questa difficoltà proprio adesso. Questo è compito mio! Sto tentando di sviluppare l’industria turistica. Così le persone da tutto il mondo potranno venire qui per comprendere la nostra cultura, chi siamo e cosa stiamo facendo. Questo tipo di business creerà lavoro per noi, ed allo stesso tempo farà sapere al mondo chi veramente siamo, perché abbiamo molto da offrire, siamo già l’ossatura – come ho detto – nella costituzione degli Stati Uniti. Non dimentichi: ogni nazione del mondo era formata da un unico popolo, veda l’Italia, la Francia, la Gran Bretagna. Per duecento anni la Gran Bretagna è stata una grande potenza, pur non essendo così grande. Mio figlo mi ha chiesto come mai i Bianchi controllano il mondo. Io ho risposto: <<Perché essi controllano il sistema! Conoscono il sistema: il sistema bancario, il sistema legale, l’IMF>>. Ora stanno cercando di far entrare la Russia, se abbandona il comunismo. Ora stiamo studiando l’economia del mondo. Non importa se non parliamo di filosofia adesso, come lei preferirebbe: la filosofia e l’economia sono molto importanti. Quando gli Europei vennero qui noi potemmo vedere tutte le cose che luccicano: vedemmo l’oro e l’argento che non avevamo nelle nostre terre. Così uccidemmo tutti gli animali per fare lo scambio commerciale, e quando questi finirono tagliammo tutti gli alberi: facemmo tutto ciò per ottenere le cose brillanti. Tutta la terra qui intorno fu quasi depredata delle buone cose naturali, solo il pesce rimase nei fiumi fino alla Rivoluzione Industriale, che li inquinò. Quando ero un ragazzo ancora mangiavamo il pesce del fiume. Il governo cui fummo sottoposti ci spogliò di tutte le risorse economiche: se va in una riserva lei trova sempre che qualcuno inquina qualcosa sin dalla rivoluzione industriale. Ora il mondo sta ancora cambiando. Ciò che il nostro popolo pensa dei Canadesi è che essi furono rapinatori della nostra terra e l’hanno distrutta in così poco tempo, solo 150 anni, ed ora stanno cercando di riversare le loro colpe sulla nostra gente, contro l’umanità. Alcuni di noi sono riusciti a parlare con dei membri di Greenpeace e con alcuni ambientalisti in modo da portarli a conoscenza del fatto che questo mondo sta morendo: essi si sono sforzati di capire gli indigeni, o quello che cercavamo di dir loro. I Bianchi possono essere assolti solo perché ci hanno portato la tecnologia. Vi sono anche molti danni, però, causati dalla tecnologia: nel mondo dei computer ogni settimana c’è un prodotto nuovo. Ne abbiamo veramete bisogno? Ma è la macchina che governa il mondo!

6. Qual è il ruolo della donna nella vita del gruppo? Chi si occupa dell’educazione dei figli?

Curare attentamente l’educazione dei bambini è di capitale importanza, non solo per quanto concerne la cultura moderna: è necessario che essi conoscano anche il loro passato. Nel nostro ufficio siamo trenta impiegati, e negli ultimi dieci anni vi sono molti laureati tra noi, vi sono scrittori, ingegneri, tecnici, manager. Quando iniziammo, venticinque anni fa, c’era una sola persona che aveva seguito un corso di studi e forse una segretaria: l’ufficio era tutto lì. Perché siamo riusciti a svilupparci così presto? Perché abbiamo capacità organizzative, e dobbiamo dare ascolto alla nostra comunità.

7. Cosa può dirmi circa la proprietà? Mi spiego: come venivano distribuiti i beni tra i membri del gruppo?

Giovedì prossimo presentiamo il progetto per una nuova casa per gli anziani, e se vuole può vedere come la gente partecipa e come la comunità viene gestita. Chiediamo un pezzo di terra per costruire la casa e non possiamo solo dire: <<Abbiamo bisogno di questo o quel pezzo di terra>>, ma dobbiamo chiederlo alla gente: è un processo più lento, ma così tutti sapranno cosa succede. Le informazioni sono solo verbali – sono scritte su un pezzo di carta -, ma la comunicazione è verbale, dal momento che la nostra tradizione è verbale. Ora, qualcuno potrà dire che ciò non è necessario per una nazione così vasta come il Canada, invece lo è, perché le persone che governano la Nazione sono educate a questo modo: ecco perché anche partendo da zero siamo arrivati a questo in soli venticinque anni. Siamo la riserva più progredita di tutto il Canada.

8. Qual è il suo massimo dovere?

Il mio dovere è insegnare alla mia gente quel che so dell’economia del mondo, di insegnare a creare attività economiche, questo è il mio lavoro, ecco perché sono qua. Abbiamo scelto il turismo perché non vogliamo inquinare l’ambiente. L’architetto del progetto è un indigeno dell’Alberta, che ha discusso per due giorni con venti anziani della comunità e solo dopo ha potuto disegnare il progetto.

9. Come punite i colpevoli?

In passato erano pregati di andare via, e questo era l’esilio. Oggi, abbiamo una polizia regolare, una corte regolare, ma non funziona. Il novanta per cento dei crimini è dovuto all’alcool, non parlo di assassini, ma di crimini minori. Proprio in questo periodo stiamo cercando di sviluppare una corte di anziani: in tal modo i colpevoli devono guardare in faccia la loro gente e ciò funziona meglio dei giudici.

10. L’essere umano è superiore agli animali e alla natura?

Siamo solo persone spirituali che dovrebbero aver cura della terra, e gli animali sono permessi come cibo. Il problema non è se sono inferiori o superiori: dobbiamo rispettarli, non dobbiamo ucciderli per il piacere di uccidere. Personalmente non vado a caccia, perché abbiamo tutto il cibo che vogliamo al supermercato e l’ultima volta che sono stato a caccia avevo quattordici anni.

11. Qual è l’essenza dell’essere umano? È una creatura speciale con una missione speciale?

Non credo. Credo che l’essere umano sia solo un mezzo per trasportare lo spirito come una macchina, e lo spirito è stato portato qui per imparare a interagire con la natura. Ma non abbiamo ancora imparato la lezione, dal momento che vi sono forse venticinque guerre in corso. Le religioni che conosco dicono tutte che dobbiamo aspettare il ritorno del loro Gesù. La natura può continuare a vivere, mentre l’uomo può cambiare il mondo, voglio dire che solo l’uomo può anche distruggerlo!

Non odio il sistema cattolico, credo che la gente debba capirlo, ma perché si cambia l’auto ogni due anni, o la televisione, quando si potrebbe tenere per quindici anni: non è uno spreco per la società? Se si guarda in retrospettiva la storia dell’uomo, si nota che noi siamo qui per poco, mentre la natura continuerà a vivere. Forse non saremo qui la prossima settimana. Ci fu la grande alluvione, ma la madre terra vive ancora. Il nostro popolo crede che veniamo dal cielo e che siamo qui per un breve periodo: siamo materialisti, passiamo il nostro tempo a goderci la vita. Sa una cosa? La nostra gente ride sempre perché trova il lato comico delle cose, non c’è niente per cui veramente valga la pena arrabbiarsi. Le racconto la storia di una donna anziana, era un’Apache, che era considerata povera, ma quando qualche passante le chiedeva: <<Come ti senti? Sei così povera>>! Ella di solito rispondeva: <<Che significa povera? Ho una casa, ho legna per il fuoco, ho cibo. Sentirsi povero, aggiunse, è una percezione della mente>>. Questa è la filosofia indiana! Non importa quello che si fa, quando andremo via cosa porteremo con noi? Siamo esseri spirituali e noi ritorneremo al Grande Spirito. Lo Spirito è dovunque: noi crediamo che gli alberi siano vivi, che l’erba sia viva, che l’acqua sia viva, che gli animali siano vivi. C’è una storia di un capo, che diventò vegetariano e visse nel bosco da solo, non uccideva gli animali nemmeno quando questi si ammalavano. Siamo tutti in contatto con le cose viventi, e con lo spirito. Il Creatore ci ha donato la facoltà di pensare, possiamo pensare e fare tutto quello che ci piace: non c’è una sola via ma migliaia. Per esempio: lei è venuta in Canada e non è andata in Francia. Si ha sempre la possibilità di scegliere nella vita: lei vuole fare qualcosa, sta cercando qualcosa e perciò è stata mandata qui. È stata mandata per parlare con me, e con le altre persone per trovare la verità. Forse lei ha ragione: nessuno conosce la propria missione, non si conosce quello che il Creatore ha pianificato per ognuno di noi. Questo è capitato a me. Sono andato fuori dalla riserva varie volte e quando sono tornato nel 1994 e nel 1996 ho chiesto al Creatore di mettermi dove GLI occorreva la mia opera, ero disponibile. Non ho chiesto di essere eletto, ma ero molto arrabbiato col sistema. Ora, ho diversi sogni. Sa, il nostro popolo crede nelle visioni e quando la chiesa venne qui insegnò che era un peccato parlare di sogni. Ma nelle nostre famiglie ancora crediamo nei sogni. Le faccio un esempio. Due settimane fa mia madre (è morta) mi venne in sogno, era con mio fratello (egli è vivo), ella indossava un abito da sposa, e gridava. Mio fratello era con me e lo svegliai. Gli raccontai il sogno ed egli disse che doveva capitare qualcosa, perché mia madre è morta e portava la veste nuziale. Dissi che già lo sapevo perché mia madre me lo aveva detto, ma non poteva farci niente. Due settimane dopo il figlio si suicidò. Appena venerdì sono stato al suo funerale. In queste visioni i morti ti predicono il futuro, ti dicono di tenerti pronto.