Io cerco moglie!/XIII

Da Wikisource.
XIII. Seconda intervista ancillare

../XII ../XIV IncludiIntestazione 9 agosto 2023 100% Da definire

XIII. Seconda intervista ancillare
XII XIV

[p. 106 modifica]


XIII.


SECONDA INTERVISTA ANCILLARE.


Questa signorina Oretta risponde alle esigenze eccezionali del dottor Pertusius. È un po’ primitiva; ma trapiantata da questo ambiente rusticano nel mio giardino, ecco, il fiorellino semplice diventerà fiorellino doppio. Io pregustavo — standomi ancora al mattino nel letto dove dormì Giuseppe II e tutti quei re — la gioia di questa trasformazione operata dalla mia mano possente su la semplice Oretta; ed ella esclamava: “Ginetto, tu mi fai soffrire troppo!„

Però non è bene che tu pensi tutto per te. C’è anche l’erede.

L’erede farà ua ua! o altre cose contrarie all’estetica, farà; ed è un pretendere troppo che Oretta con una mammella dia a te la sciampagna eccitante, e con l’altra il latte calmante all’erede. La nascita dell’erede era decretata; e perciò deliberai una seconda intervista ancillare.

Questa volta mi recai all’appostamento della servetta in tutto lo splendore di una toilette primaverile; e perciò la ragazza, quando mi vide, [p. 107 modifica]rimase offuscata, e quasi non mi riconobbe. (Il giorno prima mi ero truccato in modo indegno).

— Altre meraviglie vi aspettano, ragazza mia, — dissi. — Ma prima di tutto il vostro nome.

— Lisetta.

— Ebbene, Lisetta, noi siamo destinati a diventare intimi amici. Voi dovete essere la mia collaboratrice.

— Che dica ben su....

— Ecco di che si tratta.... — Ma la Lisetta aveva, oltre al cestello della spesa, un involto in un giornale da cui pendevano laccioli. Evidentemente, un paio di scarpe. — Le vostre, Lisetta?

— No, della signorina.

— Fate, fate vedere.

Guardo. La vista di quelle scarpe, benchè conformi alle idee del dottor Pertusius, mise una spina nel mio cuore.

— È ben fatto — domando — il piede della signorina?

— Come il mio....

— Oh, ma in proporzioni minori, vorrei credere.

Dal piede risalii con domande riservate alle regioni superiori; ma qui la Lisetta non seppe darmi che vaghe referenze. Poteva ben dirmi di altre signorine, perchè portavano camiciole di pizzo che arrivavano appena a coprire....

[p. 108 modifica]

— Ho capito. Proseguite!

— .... e poi facevano i quadri plastici davanti alla specchiera; ma la signorina Oretta porta una camicia lunga come quella di Santa Veronica. Però brunetta ella è.

— Ma queste scarpe sono da buttar via — dissi.

— Buttar via? Le porto a risolare. Vada, vada a dire alla mia signora “buttar via„. Oggi, poi, col prezzo delle scarpe! Non si butta via niente: nemmeno la broda dei piatti.

— Oh!

— C’è il maiale in casa.

Un utile animale, ma spoetizzante. Galline in casa, pazienza, ma anche il maiale....

Comunque dico:

— Ascoltatemi, Lisetta: vi sarebbe uno di quei giovani assolutamente eccezionali: bello, ricco, come si legge nei romanzi: un perfetto signore, disposto, forse, a sposare la signorina Oretta, vostra padroncina.

— È lei forse? — e mi squadra.

— Perchè? Non vi piaccio? Trovereste forse qualcosa da eccepire sul mio conto?

— Io trovo che lei è un simpatico signore.

— Lodo la vostra intelligenza.

— E poi con un’automobile così bella!

— Così che voi credete, Lisetta, che la vostra [p. 109 modifica]padroncina rimarrebbe favorevolmente impressionata all’annuncio che un giovane ricco, simpatico, serio, sarebbe disposto ad iniziare serie trattative di matrimonio?

— Se glielo dico io, mi manda in cucina. Tutte le volte che le ho detto certi bei pensierini d’amore, lei mi dice: “Lisetta, va in cucina!„ Io direi che lei, signore, cercasse di entrare in simpatia del papà e della mamma. La padrona se viene poi a sapere che lei è ricco....

— Questo è un particolare interessante! Ma per entrare in simpatia, prima bisognerebbe entrare in relazione.

— Ah, signore! — esclamò Lisetta battendosi d’un tratto con la mano la fronte, — se non è che per questo, lei non poteva capitare in un momento migliore.

— Favorite di spiegarvi, ragazza mia.

— Ha lei osservato, proprio di contro alla nostra casa, una villetta piccina piccina? È così nascosta dalle piante che già non si vede. Sono quattro camerine che la signora ha fatto tirar su con le sue economie per affittarle ammobiliate; e proprio l’altro ieri le sono rimaste sfitte. Adesso non le racconto come: le basti sapere che la signora è rimasta imbrogliata di tutto l’affitto, senza contare il resto. Son due giorni [p. 110 modifica]che ha una luna.... Ha pianto persino dalla bile. Bene: lei si presenta, prende in affitto la villetta, non tira un centesimo sul prezzo, e lei è accolto in casa come un Dio.

Eccellente idea! Così vedo la signorina messa in opera, come si dice a Milano, senza impegnarmi.

— E scusate, una domanda: l’avvocato che uomo è? Non è mica un uomo furioso?....

— È tanto buono! — risponde Lisetta. — Alza qualche volta la voce, ma non ci si bada.

— Se l’affare va, la vostra fortuna è fatta, perchè — tenete a mente — il sistema della nostra Ditta è tedesco: ricompensare le persone per quello che rendono.