L'arte della cucina, 1917/Cucina/Creme, latticini e zabaioni

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Cucina - Creme, latticini e zabaioni

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Creme, latticini e zabaioni.


730. - Modo di guarnire le creme.

Se volete guarnire una crema, versatela prima in una compostiera, indi spargetevi sopra dello zucchero stacciato, facendovelo cadere a traverso lo staccio medesimo, e fatela così rosolare alla superfice coprendola con un testo di ferro, sul quale sia disposto uno strato di brace accesa.

Potrete anche guarnire ogni sorta di creme con confettini di vari colori, i quali, chiusi prima in un cartoccio, li farete cadere per un piccolo foro lasciato al disotto del cartoccio medesimo, che intanto muoverete a disegno sulla superfice della crema, alternando i colori e descrivendo cifre, fregi, o quello che vorrete.

Infine potrete guarnire la crema anche distribuendovi sopra, a disegno, pistacchi, mandorle abbrostolite, fragole scelte, pezzetti di frutta candite, ciliege sotto spirito, piccole pastine dolci, qualche marmellata densa, oppure altra cosa che vi suggerisca la fantasia.

731. - Crema semplice.

Sbattete 8 torli di uova insieme con 200 grammi di zucchero in polvere; aggiungetevi a poco a poco un litro di eccellente latte, tramenando il miscuglio, e mettete il tutto al fuoco ardente continuando a tramenare senza interruzione con un mestolo di legno, finchè non vedrete che il liquido cominci a fumare. Allora rallentate il calore affinchè la crema non impazzisca. Se ciò avvenisse, passatela per lo staccio. [p. 249 modifica] La cottura sarà giusta quando la crema si attaccherà al mestolo, che occorre muovere continuamente all’intorno. Poco prima di levarla dal fuoco, datele l’odore di vainiglia.

Servitela in tazze, oppure fatene una zuppa inglese liquida, versandola, quando è fredda, sopra ad alcuni savoiardi bagnati nel rosolio.

732. - Crema da pasticci.

Questa crema, dovendo servire per riempire pasticci, pasticcini e torte, che poi si passano al fuoco, ed essendo perciò necessario ch’essa resista ad una seconda cottura senza decomporsi nei suoi elementi, occorre che sia legata con un poco di farina, laonde riescirà più densa che quella precedentemente descritta.

Giova però avvertire che la farina sia stemperata prima con le uova e lo zucchero, aggiungendovi poscia il latte, e procedendo pel resto come per l’altra crema.

733. - Crema composta.

Stemperate in mezzo litro di buon latte 30 grammi di farina e 60 grammi di zucchero; mettete il miscuglio al fuoco in una cazzaruola, tramenatelo continuamente, e, quando avrà alzato il bollore e si sarà condensato come una liquida polentina, ritiratelo dal fuoco; poi, lasciandolo un poco raffreddare pur seguitando a rimestarlo, aggiungetevi 3 torli di uova già sbattuti, alcuni pinocchi mondati, un poco di cedro candito tagliuzzato minutamente, ed una presa di cannella.

Così preparata la crema e resa uniforme a forza di tramenarla, ve ne servirete per riempirne pasticci, torte ed altro.

734. - Crema a mostacciuoli.

Sbattete 4 uova intere insieme con 100 grammi di zucchero in polvere; unitevi altrettanta farina, e quando questa sia ben bene stemperata, diluite il miscuglio con un litro di latte buono, che verserete a poco a poco, continuando a rimestare. Aggiungete in ultimo una presa di cannella e la raschiatura d’una scorza di limone; mettete il composto al fuoco in una cazzaruola, e fatelo cuocere tramenando sempre, finchè, bollendo alquanto, siasi sufficientemente condensato. Allora ritiratelo dal fuoco, versatelo in un gran piatto, che avrete prima unto con qualche goccia d’olio, e lasciatelo raffreddare. Dopo ciò tagliate i mostacciuoli, che bagnerete nella chiara d’uovo sbattuta; indi spolverizzateli di [p. 250 modifica]pangrattato, facendoli friggere in padella con olio, acciò prendano un bel colore dorato. Cospargete infine con zucchero, e servite caldo.

735. - Crema alla cioccolata.

Fatela come la gelatina di crema indicata al Num. 752, aggiungendo al miscuglio, prima di farlo cuocere, 30 grammi di cioccolata grattata, già sciolta a parte sul fuoco in un bicchier di latte, prelevato da quello destinato per fare la crema.

736. - Crema alla fragola.

Passate per lo staccio 150 grammi di fragole ben mature; mettetene la polpa ottenuta in una cazzaruola con 150 grammi di zucchero in polvere, 20 grammi di gomma arabica, pure in polvere, e mezzo litro di fior di latte. Mescolate e stemperate il tutto; esponetelo al fuoco, continuando a rimestare, e quando avrà bollito per 3 o 4 minuti, la crema sarà fatta. Lasciatela allora freddare, e servitela con fette di pan di Spagna, come è descritto al Num. 702.

737. - Crema alla veneziana.

Farete questa crema come quella da pasticci, descritta al Num. 732; solo aggiungerete al composto, prima di metterlo al fuoco, 50 grammi di amaretti ben bene pestati nel mortaio e stemperati con mezzo bicchier di latte caldo.

738. - Crema alla tedesca.

Anche questa la farete come la crema da pasticci indicata al Num. 732, aggiungendovi però 15 o 20 mandorle abbrostolite e pestate, del cedro candito trinciato minutamente, e 2 savoiardi ben bene inzuppati nel vin di Cipro. Mescolate allora il composto, sino a disfare completamente i savoiardi, e fatelo cuocere tramenando sempre, senza fargli alzare il bollore.

739. - Crema a mosaico.

Preparate separatamente la crema semplice, quella di cioccolata, quella di fragola e quella alla tedesca, che troverete descritte precedentemente. Raffreddate che siano, versatele a [p. 251 modifica]disegno, o a capriccio in una compostiera; in modo però che le varie creme, pel loro diverso colore, si mantengano distinte senza fondersi insieme. A tal’uopo procurerete di farle alquanto dense, aggiungendo ai composti un pugnello di farina, che farete stemperare prima di passare al fuoco.

740. - Panna montata.

Mettete mezzo litro di panna in un catino di rame a basse sponde, e sbattetela a lungo con una sistola di fil d’ottone, oppure con un mazzetto di vimini; quando l’avrete fatta montare e ridotta come neve, unitevi 2 cucchiaiate di zucchero finissimo ed un poco di cannella o di vainiglia, secondo il gusto che vorrete darle, e continuate a sbattere ancora per 15 o 20 minuti, onde la panna prenda consistenza.

Nelle Provincie dell’Alta Italia questo dolce è conosciuto col nome di «lattemèle.»

741. - Palle di neve.

Mettete al fuoco mezzo litro di latte in un recipiente piuttosto largo. Intanto spaccate 3 uova, separate i torli dalle chiare e battete bene quest’ultime con la frusta gettandovi anche una presa di sale.

Quando le avrete ben montate, versatevi a poco a poco, e continuando sempre a battere, 15 grammi di zucchero a velo. Allorché il latte comincia a bollire, gettatevi a cucchiaiate queste chiare sbattute, che prenderanno la forma di pallottole; voltatele per cuocerle da tutte le parti, e, quando saranno assodate, cavatele con la mestola bucata e mettetele a sgrondare nello staccio.

Frullate allora i torli che avete messi da parte; unitevi a poco a poco il latte ancor tiepido, in cui avete fatto cuocere le chiare: aggiungete 75 grammi di zucchero, e rimettete il composto al fuoco per farne una crema, avvertendo di tramenare continuamente senza lasciarla bollire. Aggiungetevi l’odore di vainiglia. Quando questa crema comincia a condensarsi, ritiratela, versatela sulle chiare già accomodate nel piatto, come abbiamo detto sopra, e servite freddo.

La suddetta dose serve per 4 persone.

742. - Zuppa inglese.

Preparate la crema semplice come è detto al Num. 731, quindi prendete una forma scannellata, ungetela bene con burro e distendetevi uno strato di conserva di frutta; poi sovrapponetevi [p. 252 modifica]uno strato di crema ed uno di savoiardi bagnati nel rosolio. Anche nelle scannellature della forma ponete dei savoiardi intinti nel rosolio. Versate poi dell’altra crema ed altri savoiardi, sempre intinti nel rosolio, e così di seguito finche non sia piena la forma.

Quindi ponete lo stampo nel ghiaccio e sformate la zuppa al momento di servirla.

Per la zuppa inglese semplice procedete bagnando alcuni savoiardi con la crema suddetta.

743. - Zabaione.

Lo zabaione consiste in un composto spumoso di vino, torli d’uova e zucchero, condensato al fuoco. Comunemente adoprasi del vino di Cipro vecchio, od anche 2 qualità diverse di vini mescolati: come sarebbero il Malaga ed il Marsala.

Le dosi di questi ingredienti si calcolano nel seguente modo: 3 torli di uova per ogni 2 convitati, una cucchiaiata di zucchero per ogni uovo, e tanto vino quanto ne potrebbe capire in tutti i gusci delle uova adoprate. Ecco ora la maniera di procedere.

Frullate prima i torli insieme con lo zucchero; aggiungete poi il vino, e mettete al fuoco il miscuglio seguitando a dimenare senza interruzione, finché siasi condensato. Avvertite però che non deve bollire.

Fatto così lo zabaione, servitelo caldo, sia in tazze, con biscotti, sia versandolo sopra qualche budino di latte.

744. - Ciarlotta.

Preparate una crema con 2 decilitri di latte (Vedi nota a pana 22), 30 grammi di zucchero, mezzo cucchiaio di farina, un uovo e l’odore di scorza di limone. Preparate inoltre un siroppo, facendo bollire per 10 minuti 50 grammi di zucchero in 2 decilitri di acqua, e quando è diaccio unitevi il sugo di un limone.

Quindi provvedetevi di 300 grammi di pan di Spagna, secondo il Num. 702; tagliatelo a fette e disponetelo in una forma da budino alternandolo con la crema suddetta e con conserva di frutta. In ultimo, versateci pure il suddetto siroppo, e dopo alcune ore sformatelo e servitelo.

Nella suddetta dose può servire per 8 persone.

745. - Gnocchi di latte.

Prendete 2 litri di latte, 480 grammi di zucchero, 240 grammi di amido in polvere, 16 rossi d’uovo, e mescolate il tutto come fareste per una crema, unendovi pure l’odore di vainiglia. Mettete [p. 253 modifica]questo miscuglio al fuoco in una cazzaruola, mescolando continuamente col mestolo come fareste per la crema, e quando sarà assodato versatelo in una teglia all’altezza di 2 dita all’incirca. Diaccio che sia, tagliatelo a mostacciuoli, che distenderete poi uno sopra l’altro in un vassoio che resista al fuoco, intercalandoli con pezzetti di burro e facendoli rosolare nel forno. Infine serviteli caldi.

Nella suddetta dose serviranno per 12 persone.

746. - Budino di semolino.

Mettete al fuoco, in una cazzaruola, un litro di buon latte con 120 grammi di zucchero, e quando alza il bollore unitevi a poco a poco 150 grammi di semolino, ponendo cura di dimenare con un mestolo. Lasciate cuocere per 12 o 15 minuti, senza cessare dal rimestare: poscia, ritirata dal fuoco la cazzaruola e raffreddato alquanto il contenuto, aggiungetevi 6 torli d’uova, 2 chiare ben montate a parte con la frusta, del cedro candito trinciato, 25 grammi di uva passa e 2 bicchierini di rum; mescolate il tutto riducendolo ad un impasto uniforme, e versatelo in una forma adattata, già unta internamente con burro liquefatto e spolverizzata di pangrattato.

Così preparato il budino, fatelo cuocere in forno e servitelo poi spolverizzandolo con zucchero.

Se vorrete servirlo freddo, lo potrete accomodare in un piatto contornato di una crema egualmente fredda; se invece preferite servirlo caldo, potrete contornarlo con zabaione, che trovasi descritto al Num. 743.

747. - Budino di latte e mandorle.

Pestate nel mortaio, dopo averle tenute un poco nell’acqua calda e mondate della loro buccia, 50 grammi di mandorle dolci e 20 grammi di mandorle amare, e riducetele come una pasta. Intanto avrete messo al fuoco, in una cazzaruola, un litro di latte del migliore ed insieme con esso 120 grammi di zucchero; attendete che alzi il bollore, ed unitevi subito la pasta di mandorle suddetta, più 200 grammi di mollica di pane: indi lasciate cuocere per alcuni minuti, rimestando sempre, affinchè il composto non si attacchi al fondo.

Ritirata poscia dal fuoco la cazzaruola, lasciatene raffreddare il contenuto, che passerete per lo staccio raccogliendolo in altro recipiente. Unitevi allora 8 torli di uova, 6 chiare, del cedro candito trinciato, e rimestate a lungo onde il tutto si assimili. Finalmente, unta all’interno una forma con burro liquefatto, versatevi il composto e fate cuocere a bagnomaria, coprendo la for[p. 254 modifica]ma con un testo di ferro su cui sia stato disposto un poco di fuoco.

Questo budino si serve caldo con lo zabaione indicato al Num. 743, il quale porrete sopra, dopo aver rovesciato il budino stesso su di un piatto.

748. - Budino di cioccolata.

Prendete 60 grammi di cioccolata, grattatela e scioglietela in 8 decilitri di latte (Vedi nota a pag. 22); quindi mettetela sul fuoco, e quando comincia a bollire versateci 60 grammi di savoiardi sminuzzati e 80 grammi di zucchero. Mescolate spesso il composto, e dopo mezz’ora di bollore passatelo per lo staccio. Quando sarà diaccio, aggiungetevi 3 uova frullate e l’odore di vainiglia.

Infine versatelo in una forma liscia di cui avrete già ricoperto il fondo con un leggiero strato di zucchero liquefatto, e cuocetelo a bagnomaria.

In questa dose basterà per 4 persone.

749. - Budino di ricotta.

Prendete 100 grammi di mandorle dolci, alle quali ne unirete 3 amare; sbucciatele nell’acqua calda e pestatele ben bene nel mortaio con una chiara di uovo. Poi prendete 300 grammi di ricotta, passatela per lo staccio e mescolatela bene insieme col primo composto. Aggiungetevi 100 grammi di zucchero in polvere e 5 uova frullate a parte, meno una chiara che avete già adoperato. Mettete il composto in uno stampo da budino, che avrete prima unto col burro e cosparso di pangrattato. Infine fatelo cuocere in forno, od anche fra 2 fuochi, e servitelo freddo.

Nella suddetta dose serve per 6 persone.

750. - Budino di riso.

Guocete 160 grammi di riso in un litro di latte, e quando è a mezza cottura gettateci 100 grammi di zucchero, 80 grammi di uva sultanina, 30 grammi di candito tagliato a pezzi piccolissimi, una presa di sale e un pezzetto di burro grosso quanto una noce. Quando è cotto, ritiratelo dal fuoco, e quando non sarà più molto caldo aggiungetevi 2 uova intere e 2 torli, un bicchierino di rum e l’odore di vainiglia mescolando bene il tutto. Infine versatelo in uno stampo unto col burro e spolverizzato di pangrattato, e cuocetelo fra 2 fuochi.

Lo potrete servire caldo, e basterà per 8 persone. [p. 255 modifica]

751. - Budino tedesco.

Procurate 140 grammi di mollica di pane finissimo, tagliatela a fette e bagnatela nel latte diaccio. Fatela inzuppare bene, quindi spremetela in un canovaccio e passatela per lo staccio. Allora prendete 100 grammi di burro strutto e lavoratelo bene con 4 torli d’uovo. Quando questi saranno incorporati, aggiungetevi pure le chiare dei medesimi, la mollica suddetta, 80 grammi di zucchero, una presa di sale, l’odore di scorza di limone e continuate a rimestare ancora.

Finalmente versate il composto in uno stampo unto col burro e cosparso di pangrattato, e cuocetelo come gli altri budini.

Nella suddetta dose servirà per 5 persone.

752. - Gelatina di crema.

Frullate un uovo intiero e 4 torli unitamente con 150 grammi di zucchero in polvere; aggiungetevi poscia mezzo litro di buon latte, versandovelo a poco a poco, senza cessar di sbattere; unitevi in ultimo 2 fogli di colla di pesce e aromatizzate a vostro gusto, sia con vainiglia, cannella, cioccolata od altro. Indi ponete la cazzaruola al fuoco, girando continuamente col mestolo sempre nel medesimo senso, e quando la crema comincia a condensare, levatela. Prendete uno stampo liscio e bucato nel mezzo; ungetelo col rosolio in modo che ne resti un lieve strato nel fondo, e versateci la crema.

Ponete infine lo stampo in ghiaccio, e sformate poi la gelatina sopra un tovagliuolo ripiegato in un vassoio.

753. - Sformato dolce alla straniera.

Rammorbidite 200 grammi di ricotta con alquanto latte e aggiungetevi 30 grammi di zucchero a velo nonché una generosa presa di cannella in polvere. Mescolate bene il tutto.

Poi prendete uno stampo e ungetelo internamente col burro. Provvedetevi alcuni savoiardi e intingeteli nell’alkermes. Infine cominciate a distendere nello stampo uno strato di conserva di frutta piuttosto soda, e riempitelo alternando a suoli la ricotta, i savoiardi e la conserva.

Dopo alcune ore sformate il vostro dolce e servitelo.

754. - Latte alla portoghese.

Fate bollire per un’ora un litro di latte con 100 grammi di zucchero, poi ritiratelo dal fuoco e fatelo diacciare. [p. 256 modifica]Frattanto frullate 8 torli d’uova e 2 sole chiare, e quando il suddetto latte sarà diaccio, mescolatelo con quelle. Indi passate il tutto per un colatoio di latta e versatelo in uno stampo ovale che abbia un orlo sporgente all’ingiro acciocché l’acqua in cui dovrà cuocere a bagnomaria non vi schizzi dentro. Avvertite di versare prima nello stampo un velo di zucchero strutto. Cuocete il dolce a bagnomaria come si è detto, con fuoco sopra; ma allorché la superfice comincia a colorarsi, mettete un foglio unto col burro sotto al coperchio.

Potrete assicurarvi che è cotto immergendovi uno stecchino, il quale deve uscirne asciutto. Allora toglietelo dal fuoco, lasciatelo diacciare bene, poi staccatelo all’intorno con un coltello sottile e infine sformatelo sopra un tovagliuolino.

Nelle dosi suddette basta per 10 persone.

755. - Biancone.

Fate rammollire in un bicchier d’acqua 20 grammi di colla di pesce. Intanto sbucciate 150 grammi di mandorle dolci e 3 mandorle amare e pestatele nel mortaio bagnandole ogni tanto con qualche goccia d’acqua. Quando saranno ridotte finissime, scioglietele con un bicchiere e mezzo di acqua e passatele da un canovaccio forte ma rado, spremendole bene onde estrarne tutta la sostanza.

Poi mettete al fuoco, in cazzaruola, il latte spremuto dalle mandorle, con mezzo bicchiere di panna, 150 grammi di zucchero, 2 cucchiaiate di acqua di fior d’arancio e la colla rammollita, dopo però averla tolta dall’acqua e sciacquata bene con altra acqua pulita. Mescolate bene il tutto e fate bollire per alcuni minuti acciocché la colla di pesce s’incorpori bene col resto.

Finalmente ritirate il liquido dal fuoco, e quando sarà appena tiepido, versatelo in uno stampo di giusta grandezza che avrete già messo da qualche momento nel ghiaccio.

Lasciate il dolce in ghiaccio per un po’ di tempo; poi, per sformarlo bene, passate intorno allo stampo un cencio bagnato nell’acqua calda.

Con queste dosi servirete 6 persone.