<dc:title> L'aura gentil che sospirando move </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Buonaccorso da Montemagno il Vecchio</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=L%27aura_gentil_che_sospirando_move&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200613150508</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=L%27aura_gentil_che_sospirando_move&oldid=-20200613150508
L'aura gentil che sospirando move Buonaccorso da Montemagno il VecchioXIV secoloLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
L’ama gentil che sospirando move
L’avorio e l’ostro che ’l pensier m’invesca,
Col soave spirar più non rinfresca 4I disir caldi. . . . . . . . .
Onde, se da’ bei labbri ancor non piove
L’usata grazia e le parole ch’esca
Fur di mia vita nell’età più fresca, 8Convien che morte lagrimando prove.
Però, cor mio, tu che con lei dimori,
Io ti consiglio, quando è più serena, 11Che gli rammenti il duol che mi consuma.
Forse ella per oblìo mi dà tal pena;
Chè aver diletto degli altrui dolori 14Da spirito gentil non si costuma.
(Dal vol. II delle Poesie italiane inedite del Trucchi, che lo estrasse dal cod. 1041 strozz.)