L'elezzione nova

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura L'elezzione nova Intestazione 24 gennaio 2024 75% Da definire

Don Micchele de la Cantera Le bbestie der Paradiso Terrestre
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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L'ELEZZIONE NOVA.

     Disce1 che un anno o ddua prima der monno
Mòrze2 ne la scittà de Trappolajja,
Pe’ un ciamorro3 pijjato a una bbattajja,
Er Re de sorci, Rosichèo Siconno.4

     Seppellito che ffu dda la sorcajja
Sott’a un zasso de cascio5 tonno tonno,
Settanta sorche vecchie se serrònno,6
Pe’ ffanne un antro,7 in un casson de pajja.

     Tre mmesi ereno ggià da tutto questo,
E li sorcetti attorno a cquer cassone
S’affollaveno a ddì: “Ffamo8 un po’ ppresto.„

     Quant’ècchete9 da un buscio10 essce un zorcone
Che strilla: “Abbemus Divorino Sesto.11
E li sorci deggiù: “Vviva er padrone!.„

18 dicembre 1834.

Note

  1. Si dice, si narra, ecc.
  2. Morì.
  3. [Cimurro.]
  4. [Secondo.]
  5. Un sasso di cacio.
  6. Si serrarono.
  7. Un altro.
  8. Facciamo.
  9. Quando eccoti.
  10. Buco.
  11. [È nota la formula con cui il cardinale primo diacono annunzia al popolo l’elezione del nuovo papa: Annuncio vobis gaudium magnum. Habemus Ponteficem etc.]