L'estate

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Pietro Metastasio

XVIII secolo Poesie letteratura L'estate Intestazione 20 maggio 2008 75% Poesie

 

Benchè adusta abbia la fronte,
Con le curve opposte spalle
Un'ombrosa opaca valle
Cela il monte - al caldo sol:

5Là dall'alto in giù cadendo
Serpe un rio limpido e vago,
Che raccolto in picciol lago
Va nutrendo - il verde suol.

Là del sol dubbia è la luce,
10Come suol notturna luna;
Nè pastor greggia importuna
Vi conduce - a pascolar.
 
E, se v'entra il sol furtivo,
Vedi l' ombra delle piante
15Al variar d'aura incostante
Dentro il rivo - tremolar.

Là, mia vita, uniti andiamo;
Là cantando il dì s'inganni:
Per timor di nuovi affanni
20Non lasciamo - di gioir;

Che raddoppia i suoi tormenti
Chi con occhio mal sicuro
Fra la nebbia del futuro
Va gli eventi - a prevenir.
 
25Me non sdegni il biondo Dio;
Me con Fille unisca Amore;
E poi sfoghi il suo rigore
Fato rio, - nemico Ciel:

Che il desio non mi tormenta
300 di fasto o di ricchezza ;
Nè d'incomoda vecchiezza
Mi spaventa - il pigro gel .
 
Curvo il tergo, e bianco il mento
Toccherò le corde usate,
35E alle corde mal temprate
Roco accento - accoppierò

E a que'rai non più vivaci
Rivolgendomi talora,
Su la man, che m'innamora,
40Freddi baci - imprimerò .
 
Giusti Dei, che riposate
Placidissimi su l' etra ,
La mia Fille e la mia cetra
Deh serbate - per pietà.
 
45Fili poi la Parca avara
i miei dì mill' anni e mille ,
La mia cetra e la mia Fille
Sempre cara - a me sarà.