Vai al contenuto

L'ottobbre der 31

Da Wikisource.
Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura L'ottobbre der 31 Intestazione 2 ottobre 2024 75% Da definire

L'ammalato a la cassetta La promozzione nova
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

[p. 144 modifica]

L’OTTOBBRE DER 31.

     Come! e in un tempo de tanto fraggello,
Che, ssi rridemo noi,[1] puro[2] è ddilitto,
Er Papa che sse stampa[3] accusì affritto
Se ne va intanto a vvilleggià a Ccastello![4]

     Mentr’er tesorierato è ttanto guitto,
Che nnun c’è in cassa manco un quadrinello,[5]
Là sse spenne mijjara[6] a rrifà bbello
Tutto er palazzo,[7] e ’r monno ha da stà zzitto!

     Dove scime de Papi[8] hanno passate
Tante staggione cór mobbijjo vecchio,
Nun pò sta cchi pper dio, jjeri era frate![9]

     Romani mii,[10] specchiateve in sto specchio,
E ccapite che ttutte le sscimmiate[11]
Che ffa llui, so’ bbuscìe[12] da mozzorecchio.[13]

12 gennaio 1834.

Note

  1. Se ridiamo noi.
  2. Pure.
  3. Si stampa. Ne’ molti editti che si stamparono durante le vicende politiche del 1831, non si leggevano che espressioni di cordoglio e di pianto, delle paterne viscere di Sua Beatitudine.
  4. Castel-Gandolfo, luogo di villeggiatura ordinaria de’ Papi sul Lago Albano.
  5. Nemmeno un quattrinello: centesimo romano.
  6. Si spende migliaia.
  7. A rifar bello tutto il palazzo. Malgrado la trista condizione dell’erario in quel tempo, si spesero vistose somme per rimodernare il palazzo, così che meglio che ad un Papa potesse dar ricetto ad una sposa regina.
  8. Cime di Papi.
  9. Gregorio XVI in brevi istanti passato dal chiostro al trono.
  10. Miei.
  11. Scimmiate: leziosità sceniche.
  12. Bugie.
  13. Mozzorecchi sono detti i cavillosi e bugiardi legulèi del romano foro.