La caccia di Diana/Canto II

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Canto II

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Canto I Canto III

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In una valle non molto spaziosa,
     Di quattro montagnette circuita,
     Di verdi erbette e di fiori copiosa,
Nel mezzo della qual così fiorita,
     Una fontana chiara, bella e grande,5
     Abbondevole d’acqua, v’era sita;
E l’acqua che superflua si spande,
     Un rivo fa che tutte l’erbe bagna,
     Poi n’esce fuor da una delle bande.
D’albori è piena ciascuna montagna,10
     Di frondi folte sì ch’appena il sole
     Tra esse può passar nella campagna.
Diversi uccelli cantan lor carole
     Sopr’essi, e quivi un’aura sottile
     Move le frondi, come mover suole15
Nel tempo estivo zefiro gentile,
     Quando il calor diurno più non sale,
     Ma quando fa, calato, l’aere umile.

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Capri, lupi, ed ogni altro animale,
     Orsi e leon si trovano in quel loco, 20
     E qualunque altro che più o men vale.
Quivi Dïana, che ’l tepido foco
     Ne’ casti petti tien, ricolse quelle
     Che invitate furono al suo gioco.
Poi comandò che esse entrasser nelle 25
     Chiarissime onde e de’ freschi liquori
     Lavando sè, si rifacesser belle.
E poi, come a lei piacque, uscite fuori,
     Si rivestiron di purpurea veste,
     Inghirlandate d’ulivo e di fiori. 30
Dïana quattro parti fe’ di queste,
     Ed alla bella Donna disse: andrai
     Sopra ’l monte a meriggio con coteste;
E tu Isabella al ponente sarai,
     E Fiore a tramontana, e alla caccia 35
     Ciascuna pensi di valere assai.
E dati cani e forti reti d’accia,
     Girfalchi, astori, ed archi con saette,
     E spiedi aguti ch’e’ cinghiari impaccia;
Quelle che ella avea per sè elette, 40
     Cioè Cecca Buzzuta e Caterina
     Afellapan, colle quali seguette
Insieme Biancifiore Caffettina,
     Crespana, e Caterina Caradente,
     E quella di Ser Pando, e la Pipina, 45
E Mariella Melia similmente,
     Sopra ’l più picciol monte se n’andaro,
     Ch’era disteso verso l’orïente.

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Quivi la caccia prime incominciaro,
     Le quattro sopra ’l monte, e l’altre al basso 50
     Avevan fatto con reti riparo,
Acciò che nulla fiera ad alcun passo
     Lor potesse fuggir sanza esser presa,
     O ferita da’ ferri del turcasso.
Poi passar dentro, e ciascheduna intesa 55
     Andava per la selva riguardando,
     Per l’altrui danno e per la lor difesa,
Siccome segue, con senno cacciando.