La cremenza minchiona

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Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti caudati letteratura La cremenza minchiona Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Un inzoggno Madama Lettizzia
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LA CREMENZA MINCHIONA

     Ch’er Papa, co’ l’annà ttanto bberbello1
Contr’a li ggiacubbini de la setta,
Se possi2 conzervà Rroma soggetta,
Ciò le mi’ gran difficortà, ffratello.

     Eh ssi fuss’io, pe’ cquanto?, pe’ un’oretta,
Governator de Roma e bbariscello,3
Vederebbe oggni suddito ribbello
Cosa se4 chiama ar Monno aspra vennetta.

     ’Na bbrava manettata lesta lesta,
Un proscessaccio, e, appena condannati,
Sur carretto, e ppoi subbito la testa.

     E ppe’ incùte5 a la setta ppiù ppavura,
Doppo avelli accusì gghijjottinati
Je darebbe6 una bbona impiccatura.

6 settembre 1835

Note

  1. Bel bello, dolcemente.
  2. Si possa.
  3. Bargello.
  4. Si.
  5. Per incutere.
  6. Gli darei.