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La festa der Papa

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Giuseppe Gioachino Belli

1836 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura La festa der Papa Intestazione 2 marzo 2025 75% Da definire

Un quadro d'un banchetto Er fatto de la con v'entri
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

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LA FESTA DER PAPA.

     Oggi ch’è ssan Grigorio,1 ossii la festa
Der Papa, le Minenze che lo sanno,
Cùrreno2 tutti a ddajje er murtossanno,3
Perché l’usanza de la Corte è cquesta.

     Sta commedia a Ppalazzo è ggià la sesta,
Pe’ vvia4 ch’entrato er Papa in ner zest’anno,
Questa è la sesta vorta che cce vanno
A rillegrasse5 e a rróppeje la testa.

     “Mille de ste ggiornate, Padre Santo,„
Dicheno com’e nnoi; e ccom’e nnoi
Er Papa ghiggna e rrisponne: “Antrettanto.„

     Mille de ste ggiornate: ecco er prisciso
Che rrèscita la bbocca. Er core poi
Je sciaggiónta6 der zuo: Su in paradiso.

12 marzo 1836.

Note

  1. [La festa di san Gregorio Magno ricorre infatti il 12
    marzo, data del presente sonetto.]
  2. Corrono.
  3. Ad multos annos.
  4. Pel motivo.
  5. A rallegrarsi.
  6. Gli ci aggiunge.