La fine di un Regno (1909)/Parte III/Documenti vol. I/IV

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Documento IV

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Documento IV, volume I, cap. VI.


Istruzioni ufficiali di Ferdinando II
al Barone Antonini
incaricato d’affari presso la repubblica francese.


IL RE.


Istruzioni, che voi barone D. Emidio Antonini dovete aver presenti nel disimpegno della Missione che vi affidiamo presso la Repubblica Francese.


È nostra mente avvalerci de’ vostri lumi, e della vostra esperienza, inviandovi in qualità d’Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario presso la Repubblica Francese; nella certezza che saprete contribuire a raffermare le amichevoli relazioni felicemente esistenti fra due Stati, a reciproco vantaggio delle due Nazioni. E siccome i vostri lunghi servigi nella diplomazia rendono superflue lunghe istruzioni circa le consuetudini e gli usi, che per la lunga esperienza con la vostra discrezione saprete praticare, mi limiterò per ora a darvi le seguenti brevi istruzioni.

E primieramente la recentissima elezione del Presidente della Repubblica Francese, nella persona di Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, è l’avvenimento che Ci ha determinati a distaccarvi da [p. 32 modifica]Francoforte, per inviarvi in Parigi ad esprimere le Nostre congratulazioni col Capo della Repubblica Francese, venuto a tal sommità per voto quasi unanime della Nazione. Vi saranno perciò rimesse le nostre Credenziali pel Presidente della Repubblica, che vi accreditano per Nostro Inviato straordinario e Ministro Plenipotenziario, e così pure la Nostra Missione in Parigi riavrà il suo Capo, di cui finora ha mancato, comunque la Repubblica abbia mantenuto costantemente presso di Noi un Ministro di tal grado.

Dopo le congratulazioni che per Nostra parte, e nel modo il più cordiale ed espressivo farete al Presidente della Repubblica per la sua elezione, Nostro principal desiderio si è, che Voi adoperiate tutti i vostri mezzi per mantenere le buone relazioni di pace, di amicizia, e di buona corrispondenza fra la Francia ed il Regno delle Due Sicilie, che in ogni tempo hanno esistito fra le due Nazioni, e ch’è Nostro costante desiderio di vedere continuate e non mai interrotte.

Riguardo alla vertenza Siciliana, voi conoscete quanto è occorso sinora, e sapete qual sia ora lo Stato della questione. Sicchè mi limito a dirvi, che molto speriamo dalla vostra efficacia, attese le buone disposizioni esternate dal Presidente della Repubblica, e dal suo Ministero nel Programma della sua istallazione, mettendo per base il rispetto all’ordine, alla giustizia ed alla proprietà. Abbiamo perciò ragion da credere, che perseverando il Governo Francese nello sviluppo di tali nobili sentimenti, presto possiamo sperare una pronta risoluzione relativa alla questione Siciliana, conforme non meno agli inalienabili diritti della Nostra Corona, che agli interessi benintesi della Francia, considerata come una Potenza principale del Mediterraneo, e come posseditrice d’importanti stabilimenti sulle Coste d’Africa.

Noi dunque abbiamo ferma fiducia che il Governo Francese voglia cooperare potentemente a ristabilire la Nostra autorità in quella Isola, come quella che sola può mantenere una perfetta uguaglianza di relazioni, ed un perfetto equilibrio fra le Potenze commercianti nel Mediterraneo, senza provocare ed assicurare una influenza di eccezione ad una Potenza qualunque; così pure abbiamo luogo a sperare che il Governo Francese, consolidato da principî di rettitudine e di fermezza esternati dal suo Presidente, non permetterà d’oggi innanzi l’imbarco e l’invio a Palermo di armi, di munizioni e di uomini ingaggiati a servizio militare, le quali tutte cose, fomentando le passioni de’ pochi traviati nell’Isola, non servono che a prolungare lo stato di sofferenza della maggior parte che desidera l’ordine e la pace.

Nonostante che dalle apparenze sembra difficile la riunione del Congresso di Bruxelles, pure si vocifera che si voglia in quello [p. 33 modifica]concedere al Governo del Piemonte il Ducato di Parma e di Piacenza, in compenso delle spese della guerra sinora sostenuta. Ove ciò seguisse, Voi non mancherete, per quanto la vostra posizione in Parigi lo permetterà, di far valere i diritti, a Voi bene noti, della Nostra Real Corona a que’ Ducati, e quando ciò non bastasse, e si volesse assolutamente disporne, userete quei mezzi, che nella vostra saviezza e nelle presenti circostanze d’Europa giudicherete più convenienti a serbare integri i Nostri diritti.

Sono queste le direzioni, che per ora abbiamo stimato a propo- sito di comunicarvi, per norma della Vostra condotta. In seguito de’ vostri progressivi rapporti, Vi faremo trasmettere, per l’organo del Ministro Segretario di Stato degli Affari Esteri, le ulteriori analoghe istruzioni.

Napoli, 17 gennajo 1849.

firmato: Ferdinando.