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La salute der Papa

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Giuseppe Gioachino Belli

1846 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura La salute der Papa Intestazione 9 marzo 2025 75% Da definire

Er Papa bbono Er Papa in de l'incastro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

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LA SALUTE DER PAPA.

     Santo-padre, e indóv’è cquel’alegria
E cquele belle ganassotte1 piene
Ch’avévio2 prima? Voi nun state bbene:
Io ve vedo mutà ffinosomia.

     Si sti fijji d’un lupo e d’un’arpia
Ve tireno cqua e llà ccorde e ccatene,3
Ve sce state a ppijjà ttutte ste pene?
Ce vò ppoi tanto pe’ ccaccialli via?4

     Er Vicario de Ddio nun zete voi?
Dunque dateje l’erba5 a ttutti-quanti,
E ppoi lassate fà: cce sémo noi.

     Seguitanno accusì, ccurrete risico
De fà un buscio in dell’acqua; eppoi? eppoi
De sputà ccardinali6 e mmorì ttisico.

4 novembre 1846.

Note

  1. [Ganasciotte: guanciotte.]
  2. [Avevate.]
  3. [Vi creano inciampi, impedimenti, da ogni parte.]
  4. [Ma appunto questo egli non volle fare, un po’ per la sua natura bonaria e irresoluta, ma più ancora per le intrinseche contradizioni tra il Papato, com’era e com’è ridotto, e i principi liberali. E così, mantenendo in ufficio quasi tutti i ferri vecchi di cui s’era servito il suo predecessore, si pose “egli medesimo un inciampo fortissimo,„ e si procurò “dispiaceri„ in gran numero. Cfr. Gualterio, Op. cit., vol. IV, pag. 380.]
  5. [Dategli l’erba fumaria: cacciateli, mandateli al diavolo. V. la nota 4 del sonetto: Li malincontri, 15 apr. 46.]
  6. [Sputar cardinali, fare i cardinali, fare i cardinali in petto: sputar sangue. Ma qui la frase ha doppia faccia.]