La scopa nova

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La scopa nova

Giuseppe Gioachino Belli

1833

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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LA SCOPA NOVA.^[1]

     Sta scopa nova, ch’entranno ar governo
Sce^[2] voleva arricchì ttutt’in un bòtto,^[3]
Per urtimo cudino der cazzotto^[4]
Mo cce bbuggera a ttutti in zempiterno.

     Sarà una prova de core paterno
De chiamà un ladro e dd’affittajje er lotto:
Sarà cquer che vvò llui; ma mme ne fotto
Ch’io co’ st’apparto^[5] cqui ggiuco ppiù un terno.

     Fascenno l’appartista er zu’ mestiere,
Chi rriccapezza ppiù ccucca né nnosce^[6]
Tra ll’astrazzione^[7] farze e cquelle vere?

     De fufiggne^[8] tra er nummero e la vosce^[9]
Già nne fasceva tante er tesoriere!
Penza cosa pò ffà cchi ppiù jje cosce!^[10]

Roma, 7 gennaio 1833.

Note

↑ Modo proverbiale, esprimente che gli uomini nuovi sempre bene sui principi si diportano. [Allude al nuovo papa, Gregorio XVI, eletto il 2 febbraio 1831.]
↑ Ci.
↑ Tutto in un colpo. [Nel manifesto indirizzato a’ suoi fedelissimi sudditi il 9 febbraio 1831, papa Gregorio, tra l’altre cose, aveva detto: “Tutto Ci proponiamo di eseguire, acciò non per le sole benedizioni del Cielo, ma per la pinguedine della terra eziando, lieti vivano nell’ombra della pace e nella quiete abbondevole che Dio ci affidò.„ E nelle peggiori angustie dell’erario diminuì le tasse, già diminuite anche dagli ultimi due suoi antecessori; ma poi le riaccrebbe al principio del 33. Cfr. i sonetti: La créscita ecc., 29 dic., e Er zale ecc., 31 dic 32.]
↑ Per ultima giunta alla derrata.
↑ Appalto.
↑ Non raccapezzare cucca né nosce: frase proverbiale di facile senso.
↑ Estrazioni.
↑ Fraudi.
↑ [Tra il numero che realmente si estrae, e la voce che lo bandisce. V. il sonetto: L’astrazzione de Roma, 16 genn. 32.]
↑ Cuoce. Cuocere, vale: “essere a cuore, toccare nel vivo„ ecc

[1] Modo proverbiale, esprimente che gli uomini nuovi sempre bene sui principi si diportano. [Allude al nuovo papa, Gregorio XVI, eletto il 2 febbraio 1831.]

[2] Ci.

[3] Tutto in un colpo. [Nel manifesto indirizzato a’ suoi fedelissimi sudditi il 9 febbraio 1831, papa Gregorio, tra l’altre cose, aveva detto: “Tutto Ci proponiamo di eseguire, acciò non per le sole benedizioni del Cielo, ma per la pinguedine della terra eziando, lieti vivano nell’ombra della pace e nella quiete abbondevole che Dio ci affidò.„ E nelle peggiori angustie dell’erario diminuì le tasse, già diminuite anche dagli ultimi due suoi antecessori; ma poi le riaccrebbe al principio del 33. Cfr. i sonetti: La créscita ecc., 29 dic., e Er zale ecc., 31 dic 32.]

[4] Per ultima giunta alla derrata.

[5] Appalto.

[6] Non raccapezzare cucca né nosce: frase proverbiale di facile senso.

[7] Estrazioni.

[8] Fraudi.

[9] [Tra il numero che realmente si estrae, e la voce che lo bandisce. V. il sonetto: L’astrazzione de Roma, 16 genn. 32.]

[10] Cuoce. Cuocere, vale: “essere a cuore, toccare nel vivo„ ecc

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