LAnguìa dal duolo oppresso
L’infelice Fileno, e tra i languori
Del moribondo sen più grave affanno
Gli rendeva il pensier della sua Clori. 5Sentiva, che la morte
Non ha lo stral sì forte,
Com’ha lo strale il piccol Nume arciero:
Ond’anelante alfine
Chiamò la Bella, e disse: prìa che ’l Fato, 10A se mi tolga, io vuò morirti a lato.
Pria ch’io mora, Idolo mio,
Voglio darti un dolce addio,
Poi contento io morirò;
In questi ultimi respiri,. 15Deh pietosa fa, ch’io miri
Quel bel sen, che mi piagò, Clori.
Fileno, amato Bene, è quì presente
Il Ben, che tanto brami;.
Chiama, chiama se m’ami, 20A più lieti pensier l’afflitta mente.
Sovvengati, che desti un di ricetto
Al cuor di Clori; come dunque temi.
Perder la vita; s’hai ’l mio cuore in petto?
Mentre vivi, adorato mio Bene, 25Col mio cuore; l’istesse tue pene
Clori ancora con te proverà.
Ma l’Amor per pietà del mio cuore,
Forse, oh Diò. quell’acerbo dolore
Al tuo cuore, al mio cuor toglierà.. Fileno. 30Dunque sperar poss’io,
Adorato Ben mio,
Di non morir, mentr’ho ’l tuo cuore in seno?
Fortuna, e Amor, assisti al tuo Fileno. a due.