Le Danaidi/Libro secondo/La caccia disperata

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La caccia disperata

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LA CACCIA DISPERATA




Giù per gli erti dirupi e per le orrende
     Gole e l'interminabile pianura
     Si sbaraglia, s'agglomera, si stende
     L'antica selva, paurosa e scura.

La selva antica di querce giganti,
     Di tetri pini, di spettrali abeti,
     Tutta viva di aneliti secreti,
     Tutta viva d'occulte acque sonanti.

Quando nell'alto solitaria spia
     La luna il sideral volo dell'ore,
     E per le cupe ambagi erra un albore
     Blando, come di sogno e di malia;

Dalla più folta macchia, appiè del monte,
     Balza, né sasso o tronco lo distorna,
     Un cervo a cui, fra le ramose corna,
     Splende una stella radiosa in fronte.

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Vola il cervo fatato e dietro a lui
     Vola uno stuol di cacciator fatati,
     Meravigliosi, bui, trasfigurati,
     Sui gran cavalli rabbuffati e bui.

E disfrenato, insiem con essi, un gruppo
     D'ispidi cani, sitibondi, muti,
     Sciolte le lingue fuor dai denti acuti,
     Fatto di membra guizzanti un viluppo.

Rovinosi galoppano i cavalli,
     Sparse le code e le criniere al vento,
     Via con ispaventoso assalimento
     Per piani e botri, per monti e per valli.

I cacciatori hanno di cera i volti,
     Gli occhi sbarrati, dall'orbite avulsi;
     Stringono l'arme coi pugni convulsi,
     Sembrano in cappe di tenebra avvolti.

L'un d'essi all'arse ed enfie labbra arreca
     Di fulvo rame una ritorta tromba,
     E disperato e fiero un suon ne sfromba
     Che lungamente per la selva impreca.

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Così trascorre la furente caccia
     Fantasmeggiando nell'incerto raggio:
     L'arbori, trasognate, al suo passaggio
     Torcono per terror le informi braccia.

Spesso lo stuol che inferocito svampa
     Raggiunge quasi la fuggente fiera;
     Ma sempre quella, impavida, leggiera,
     Con un gran balzo si dilunga e scampa.

E invano sempre, nel barlume losco,
     Balenan terse le snudate lame,
     E quella tromba fulvida di rame
     Empie di grida strazïanti il bosco.

La disperata caccia e senza tregua
     Dura così finché la luna splende;
     Ma tosto come il novo dì s'accende
     Tutta si scioglie in nebbia e si dilegua.