Le donne di casa Savoia/Introduzione

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Introduzione alla prima edizione (Marzo 1900)

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Introduzione alla prima edizione (Marzo 1900)
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INTRODUZIONE

ALLA PRIMA EDIZIONE (MARZO 1900)


Ma noi spuntar e ascender pei sereni
     Cieli d’Italia ti vedemmo. Noi,
     Noi sappiamo, o Regina, onde tu vieni,
               Da una stirpe d’eroi!



La storia della Casa di Savoia è scritta a caratteri d’oro nelle memorie italiane e nelle evoluzioni che hanno portato la patria nostra alla unità, alla indipendenza, alla libertà. Dei rampolli maschi di questa antichissima stirpe italica, molti han narrato la lealtà, la magnanimità, il valore; la storia d’Italia, fino dai tempi remoti, ha pagine splendide fregiate del loro nome; ma delle donne, figlie e sorelle di quegli eroi, o ad essi madri e spose, poco o nulla ci è noto. E ciò, mentre dimostra che esse, mai, o quasi, sono uscite dalla femminilità (il che è il loro vanto principale), ci spinge d’altra parte a voler investigare e ricercare quali e più, fra esse, con le loro femminili virtù, il loro cuore, il loro senno, i loro talenti, hanno emerso nel mondo, o hanno contribuito a formare, a plasmare quei guerrieri, quegli eroi, che oggi sono come il patrimonio e l’orgoglio della vecchia Casa. [p. xii modifica]

In ogni famiglia, e specie in quelle che vantano origini tanto remote, e posizioni potenti ed eminenti è impossibile non intervenga l’elemento straniero; e in quella di Savoia, come in alcune altre della sua nobiltà e antichità, molte altre case e stirpi sono venute a fondersi, dirò così, a portarvi il loro contingente, perchè essa sola, mentre tante fra loro declinavano e si estinguevano, si mantenesse a quella elevatezza d’onde giammai non discese, ma dalla quale, invece, sempre più s’innalzò. E questo contingente fu la donna che lo portò, la donna che, in qualunque classe, in qualunque sfera, è sempre l’educatrice, l’ispiratrice dell’uomo.

Ma delle virtù, specie delle modeste, poco tien conto la storia, che le infamie tutte raccoglie e commenta, con profusione di dettagli; sicché scarsi sono i dati che delle Principesse di Savoia essa ci offre; e appena appena, monna Clio ce ne parla a proposito di matrimoni, di nascite e di morti!

Risalire il passato, raccogliere le tradizioni, scrutare nelle antiche cronache e nei ricordi privati, onde trovare il filo atto a ricostruire le vite di queste donne, collegarlo a quanto di esse ci è già noto, per mezzo appunto della storia, o di recenti parziali pubblicazioni, e comporne una serie che tutti possano aver sottomano, è il compito che mi sono prefissa in questo libro.

Non mi nascondo che tale compito è arduo e audace; ma siccome io non mi ci sono applicata con baldanza, ma soltanto con buone intenzioni e buona volontà, spero, in ogni caso, che mi si vorrà tener conto di questo.

L’Autrice.