Le truppe de Roma

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Giuseppe Gioachino Belli

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La correzzion de li fijji Er fijjo d'oro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

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LE TRUPPE DE ROMA

     Che rrabbia è de sentì sti forestieri
De tremmonti,1 che, ssenz’èsse2 romani,
Arriven’oggi ar Popolo,3 e ddomani
Ne sanno ppiù de li romani veri.

     Vedi, dua de sti bbrutti sciarlatani
Pe’ la ppiù ccurta l’ho ssentiti jjeri
4 mmale de li nostri bberzajjeri,5
Civichi, capotori6 e zzampoggnani.7

     Disce: “Futtre! aver nixe dissciprina.„
Nun ze chiama uprì bbocca e ddajje fiato
Er parlà a sta maggnera,8 eh Caterina?

     S’informino, canajja sscemunita.
La dissciprina cqui ’ggni bbon zordato9
Va a ddàssela10 ’ggni sera ar Caravita.11

11 marzo 1837

Note

  1. D’oltremonti.
  2. Senza essere.
  3. La porta del popolo, per cui si entra in Roma dal nord.
  4. Dire.
  5. Bersaglieri, specie di birri un po’ inciviliti.
  6. Capitori, truppa capitolina, composta di artieri di Roma.
  7. Zamboniani, del reggimento Zamboni.
  8. A questa maniera.
  9. Soldato.
  10. Darsela.
  11. Oratorio notturno.