Lettere al padre/1631/70

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Lettera 70

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1631 - 69 1631 - 71

A Bellosguardo

San Matteo, 4 giugno 1631

Molto Illustre e Amatissimo Signor Padre.

Da Suor Luisa mi vien imposto ch’io deva, per sua parte, render a V. S. quelle grazie ch’io posso maggiori, per il comodo e servizio che ha da Lei ricevuto con tanta prontezza e cortesia; ma io che per far questo mi conosco al tutto inabile, me la passerò con silenzio, persuadendomi che a V. S. sarà di maggior gusto il saper ch’io mi conosco, e me le confesso obbligata per una, quasi infinita, moltitudine di benefizi ottenuti da lei: e che tutto il mio desiderio è rivolto e tende solo a non essergliene ingrata: sebben veramente altro indizio di gratitudine non possa darle che di buona volontà: è ben vero che quest’ultima grazia fattami, secondo il mio parere, supera le preteriori, già che V. S. con questo mi dà segno di esser così pronta a beneficiarmi, che non solo per me stessa, ma anco per le persone alle quali io sono affezionata ed obbligata, si dimostra liberale ed amorevole, onde io la ricevo per grazia duplicata; ed alla mia Suor Luisa usurpo quell’obligazione che per ciò con V. S. potessi pretendere.

I morselletti, sì come sono riusciti dei più belli ch’io abbia mai fatti, così credo che saranno anco dei migliori; e non vorrei che V. S. gli distribuisse tutti, che ancor lei ne gustasse; sono numero 8. Siccome ella sa, Suor Arcangela si va purgando; ed il medico giudica necessario il darle l’acqua del Tettuccio, ma in poca quantità, per esser ella assai debole e fiacca: e perché questo medicamento ricerca benissimo reggimento di vita, ed io mi ritrovo molto scarsa di danari, avrei caro che V. S., mi mandasse un paio di polli, per potergli far buoni brodi anco il Venerdì e Sabato. Suor Chiara ancora se ne sta in letto malata, sì che con questo e con le faccende della bottega, io ho dato bando all’ozio, anzi mi troverei soverchiamente aggravata se Suor Luisa non volesse, per sua grazia, esser partecipe di tutte le mie fatiche. Saluto V. S. per sua parte e di Suor Arcangela, e prego Dio benedetto che la conservi lungamente per suo e mio benefizio.

figliuola Affezionatissima

S. M. Celeste.