Rime (Guittone d'Arezzo)/Meraviglioso beato

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Meraviglioso beato

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Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Meraviglioso beato
Graziosa e pia Beato Francesco, in te laudare


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XXXVII

A san Domenico.


     Meraviglioso beato
e coronato — d’onore!
     Onor sé onor’acresce
a guisa de pesce — in gran mare,
5e vizio s’asconde e perisce
e vertù notrisce — a ben fare,
sí come certo appare,
per te, Domenico santo,
unde aggio canto — in amore.
10 O nome ben seguitato
e onorato — dal fatto,
Domenico degno nomato,
a Domino dato — for patto,
chi tanto fu per Dio tratto
15giá fa mill’anni in vertute,
d’onni salute — coltore?
     Agricola a nostro Signore
non terra ma core — coltando,

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fede, speranz’e amore
20con vivo valor — sementando:
oh quanti beni pugnando
fai [di] diserti giardini
con pomi di fin — savore!
     Tu mastro reggendo e ’nsegnando,
25medico sanando — oni ’nfermo,
rustica caduti levando,
pilastro fermando — el non fermo,
nel secul e in chiostro e in ermo,
per costumi, vita e dottrina,
30la qual pur s’afina — in valore;
     a la Chiesa tu defensione
e forte campïone — eretto,
tu, de’ fedel’guarigione
e restorazione — e refetto,
35a ciascun mendo e defetto
t’ha per socorso noi dato
lo nostro orrato — Signore.
     Erore e stoltezza abondava
e catuno stava — ne muto;
40fede e vertù amortava,
und’era ’l secul perduto,
no’nd’avesse Dio proveduto
di te, per cui ben reformato
e amendat[o] — e follore.
45 O vero Domenico, poi
volesti da noi — allungiare,
lassastine, padre, e a coi?
ai figliuoi tuoi, — minestrare,
di cui onni ben form’appare
50e vero specchio u’ s’agenza
ciascun c’ha piagenza — in amore.
     Lux mundi e sal terre son certo,
segondo in aperto — fa prova
el sovrabondoso lor merto,

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55unde ciascun merto — par mova.
Chi mia sentenza riprova
o vole di ciò faccia fede,
ch’aperto si vede — tuttore?
     Forse ch’io perdo tacere,
60poi non so compiere — aonore:
ché vertù di tanto savere
sommo chere — laudatore.
Und’eo serò tacitore;
ma tuttavia ciò ch’è ditto
65ascondo ni gitto — non fiore.