Misera Pastorella
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VI.
MIsera Pastorella,
Che il gregge suo smarrì,
Teme la notte, e ’l dì,
Del lupo traditor.
5Si duol della sua Stella,
Or che trovar non può
La pace, che provò
Tra l’erbe, e tra li fior.
Infelice Dorinda,
10Mentre il dolore a sospirar t’invita
Senza il tuo gregge amato,
Che far potrai, quì sola al Monte, al Prato?
Farai di Rose intanto, e di Viole
Vago serto gentil, finchè all’Occaso
15Co’ suoi biondi destrier ritorni il Sole,
Vorrei quel fiore,
Che serba in se.
Tutto il candore
Della mia fè.
20Il giglio è grato,
Degno è di me;
Di questo Prato
Pregio si fè.