Rime varie (Alfieri, 1903)/XXII. Negri vivaci e in dolce fuoco ardenti

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XXII. Negri, vivaci, e in dolce fuoco ardenti

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XXII. Negri, vivaci, e in dolce fuoco ardenti
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XXII.

Negri, vivaci, e in dolce fuoco ardenti
Occhi, che date a un tempo e morte, e vita;
Siate, ven prega l’alma mia smarrita,
Per breve istante a balenar più lenti.

Di vostra viva luce in parte spenti
Bramo i raggi per ora, ond’io più ardita
Mia vista innalzi, e come Amor m’invita,
Lei con mie rime di ritrarre io tenti.

Voi, voi ne incolpo, se il soave riso,
Se il roseo labro, e ad uno ad un dipinto
Gli atti non ho del suo celeste viso.

Ah, che a tropp’alta impresa io m’era accinto!
Questi occhi han me da me sì appien diviso,
Ch’oltre mia lingua, ogni mio senso è avvinto.