XIV secolo
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sonetti
Letteratura
Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza
Intestazione
5 luglio 2020
100%
Da definire
<dc:title> Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Non_treccia_d%27oro,_non_d%27occhi_vaghezza_(IEI)&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20250515171416</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Non_treccia_d%27oro,_non_d%27occhi_vaghezza_(IEI)&oldid=-20250515171416
Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza Giovanni BoccaccioXIV secoloLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza,
Non costume real, non leggiadrìa,
Non giovanetta età, non melodìa, 4Non angelico aspetto nè bellezza
Potè tirar dalla sovrana altezza
Il re del cielo in questa vita ria
Ad incarnare in te, dolce Maria, 8Madre di grazia e specchio d’allegrezza;
Ma l’umilità tua, la qual fu tanta
Che potè romper ogni antico sdegno 11Tra Dio e noi e fare il cielo aprire.
Quella ne presta dunque, madre santa;
Sicchè possiamo al tuo beato regno, 14Seguendo lei, devoti ancor salire.