Ogni qualvolta io veggio lieto e adorno
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Ercolani
XVI1
Ogni qualvolta io veggio lieto e adorno
Di fiori il prato e l’arboscel di fronda:
Ogni qualvolta a queste piaggie intorno
Dolce mormora l’aura, è dolce l’onda:
5Parmi veder l’alto immortal soggiorno,
Dove reo l’Uom divenne e la profonda
Aspra memoria dell’antico scorno
Fe che il cor si contristi e si confonda.
Ma poi pensando che alla colpa e al duolo
10Dovea Maria por fine, e che di lei
Così fu degno il Mondo, io mi consolo:
E dico: Adam, quasi lodar ti dei
Del tuo folle desio, se per lui solo
Bella cagion della gran Donna sei.