Opere minori 1 (Ariosto)/Rime varie/Sonetto XII

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Sonetto XII

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Sonetto XII.


     Altri loderà il viso, altri le chiome
Della sua donna, altri l’avorio bianco
Onde formò natura il petto e ’l fianco;
4Altri darà a’ begli occhi eterno nome.
     Me non bellezza corruttibil,1 come
Un ingegno divino, ha mosso unquanco;
Un animo così libero e franco,
8Come non senta le corporee some;
     Una chiara eloquenza che deriva
Da un fonte di sapere; una onestade
11Di cortesi atti, e leggiadría non schiva.
     Chè s’in me fosse l’arte alla bontade
Della materia ugual, ne farei viva
14Statua che durería più d’una etade.


Note

  1. I manoscritti del Barotti: «Me non mortal, fragil bellezza;» e nel v. 12: «E se l’opra mia fosse alla ec.»