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SECONDO CANTARE
Divina Maestá, superna Altezza,
da cui le grazie vengon tutte quante,
prestami grazia con tanta fortezza,
cli’i’possa seguitar di Gismirante
e della dama adorna di bellezza,
che gli fue tolta per dormire avante
da l’uom selvagio, che la porta via,
coni’io vi dissi nel cantar di pria.
7
Vo’ sapete, signori e buona gente,
che molte cose si facien per arte,
ed io v’intendo nel cantar presente
di raccontare quie alcuna parte,
che per darvi diletto chiaramente
di novitá, cercando vo le carte,
e quel, che piace a me, vi manifesto;
e torno a Gismirante, che s’è desto.
3
E, non trovandosi al capo colei
per cui e’ s’era afaticato molto,
con gran sospiri piange e dice omei,
dandosi spesso delle man nel volto;
e dicea: — Iddio, ben saper vorrei,
almen saper chi tanto ben m’ha tolto.
Afogato si saria veramente
se non che la fata gli tornò a mente.