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Rispuose l’uoin selvagio: — l’t’amo tanto,
e Io mio amore a te ho dato intero,
al tuo piacer son dato tutto quanto;
e del mio cuor ti conterò lo vero. —
Si come un uom che di malizia ha vanto,
le fe’ vedere il bianco per lo nero,
dicendo, e mostrando una colonna:
— Qui dentro è il cuor di chi t’ ha fatto donna.
13
E la donzella savia ed insegnata
alla risposta sua niente crede;
ma tutta notte istette inginocchiata,
mostrando d’adorarlo in buona fede,
e Tuoni selvagio ridendo la guata,
e che l’adori veramente crede.
Ma, quando assai durato ebe, dicia:
— Deh! tue adori invano, anima mia. —
14
Ma, poi ch’io vegio il tuo animo puro,
dov’e’ il mio cuor saprai a questo tratto:
— Sapi ch’egli è in luogo si sicuro,
ch’offender non si può in niuno atto,
che ’l guarda un animale fiero e duro,
per arte e per incantamenti è fatto,
e quel si chiama il porco troncascino,
ch’a Roma signoreggia ogni camino.
15
E, benché morto fusse l’animale,
chi l’uccidesse arebbe fatto invano,
perch’una lepre sopranaturale
gli uscirebbe di corpo a mano a mano;
e, benché morta fusse, ancor non vale,
ch’un pascrotto ha ’n corpo vivo e sano,
il qual tiene il mio cuore alla sicura:
or vedi ben s’i’ debo aver paura. —