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Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/228

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dicendo: — E’ mi conviene andare a Roma
a correggere il papa e’ cardinali,
ch’a’cherici porrò si fatta soma,
che in loro vita e’ no l’ebber mai tali
si ch’ogni chericato si si noma,
per me’ fuggir, vorrebbon mettere ali. —
Onde si parte: il re l’accompagnava
quel che gli parve, e poi indreto tornava.
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Come partissi, i preti parigini,
a l’uscir fuori, si com’io intendo,
gli presentar trentamila fiorini
e trenta palafren, s’i’ben comprendo.
Gli ambasciador parlargli in ta’ latini,
e ’nginocchiársi e’, cosi dicendo:
— Vi manda di Parigi il chericato,
perché voi non guardiate in lor peccato.
30
E Salamon, sorridendo, gli tolse
e disse: — I’ non avea mestier di questi! —
E ’nverso lor Salamoile si volse
e disse: — Fate che viviate onesti; —
e per quella fiata gli prosciolse.
E’ tostamente se n’andaron presti
con allegrcza c festa a casa loro:
e Salamon ne va sanza dimoro.
31
Quando arrivava a castello o a cittade,
i preti contro a lor non sono iscarsi:
de* preti erano pien tutte le strade
a presentarlo ed a raccomandarsi.
E ’l Capitan con molta umilitade
ogni di andava a lui a rappresentarsi,
e a sua donna iscriveva molto ispesso,
ma’ non pensando come l’avie presso.