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cantare secondo 19

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La dama si partíe; e quel valletto
riman con Marco Bel malinconoso;
e riguardandosi l’un l’altro il petto,
e Gherardin veggendosi fangoso,
uscí fuori ed entrò in uno barchetto
sol per lavarsi dov’era terroso.
E come la nave fue di lui carca,
una fortuna menò via la barca.
9
E la donzella fu tanto maestra,
che gli fe’ pace far colla serocchia;
poi si partíne valorosa e destra,
ed entrò in mare e fu presso alla ròcca
e chiamò Marco, ch’era alla finestra,
a maggior boce che l’uscíe di bocca:
perché Bel Gherardin non v’avea scorto,
fra suo cuor disse: — Questi fia morto! —
10
Quando ella ne la ròcca fue entrata,
trovoe Marco far sí gran lamento.
Ella diceva: — Oh lassa isventurata!
ov’è lo mio signor, che io nollo sento?
Or ben si crederá la Bianca Fata,
ch’io l’abbia fatto questo a tradimento!
Dimmi che n’è, o io m’uccideraggio. —
Ed e’ rispuose: — Ed io vel conteraggio.
11
Vedendosi fangoso, come adviso
— disse il donzel, battendosi la gota, —
e’ si volea lavar suo’ mani e viso,
che sí n’era cotanto pien di mota.
Guardandol io da la finestra a fiso,
entrar lo vidi in una barca vòta;
e come vi fu dentro, in fede mia,
una fortuna venne, e menòl via. —