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cantare secondo 23

24
Istando Gherardino in tale stato,
la Fata bianca fa di lui cercare.
Quando ella vede che non l’ha trovato,
disse: — Al postutto io mi vo’ maritare, —
perch’ella vede che l’anno è passato,
che per sua donna la dovíe sposare.
Allor per tutto il mondo il bando manda;
gli amici priega ed i servi comanda,
25
da parte de la Fata, che si mostra,
ch’ogni prode uomo e di grande ardimento
de l’arme s’apparecchie e facci giostra,
e per combatter vada al torniamento.
E chi avrae l’onor di quella giostra,
la sposerae con grande adornamento;
siccome «re signore» fia chiamato,
a la donzella insieme incoronato.
26
Quando il soldano udí quel bando andare
per Alessandria, mosse con sua gente,
e lo Bel Gherardin volle menare.
E’ non volea, per essere ubidente.
Quando fu ito, incominciò a parlare
a la reina molto umilemente:
— Datemi la parola, alta reina,
ch’io vada a quello stormo domattina. —
27
Disse la dama: — Avresti tanto ardire
che tu ti dipartissi e me lasciassi?
Ma volentier vi ti lascerei ire,
se io ne credessi che tu a me tornassi. —
Ed e’ rispuose: — Dama, a lo ver dire,
non potrebbe stornar ch’io non v’andassi,
che io credo sposar quella fanciulla:
di ritornar non v’imprometto nulla. —