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cantare secondo 49


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Que’ cavalier non fêr dimoragione;
al buon Galvano egli funno dintorno,
e sí li dissono: — Andate in prigione;
se no, che voi morrete in questo giorno. —
Messer Galvano a Dio s’accomandòne,
e poi si mosse il cavaliero adorno.
La lancia in mano e lo scudo imbracciava;
di cento cavalieri e’ non curava.
68
Tre cavalier di schiera si partía,
messer Galvano trassono a ferire;
primo, secondo, terzo lo fería;
con mortal pena lui li fe’ morire.
A chi un colpo di buon cuor ei dia
non bisognava medico al guarire.
Messer Galvan molti n’have abbattuti;
li altri fuggían, gridando: — Dio ci aiuti! —
69
Messer Galvano, uomo di gran vaglia,
drieto seguía, e giá non ha paura.
Li cavalier fugginno alla boscaglia;
alla sua spada non vale armadura;
a chi un colpo di buon cuor e’ baglia,
veracemente di morte il secura.
Avanti sera, allo calar del sole,
tutti li cavalier messe a furore.
70
E quella donna, ch’era tanto bella,
avanti di messer Galvan fu gita;
e dolcemente lei sí li favella:
— O cavalier, Dio ti dia buona vita!
tu se’ lo piú prod’uom che monti in sella;
ed al suo albergo lei sí lo convita.
Messer Galvano ben tenne lo invito,
e al castel colla donna lui fu ito.