Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/134

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gnarebbe questa opinione. Dapoi adunque ch’el credere che siamo giustificati per Cristo è cosa securissima, cessiamo di perseguitare questa opinione, e, umiliandoci a Dio, preghiamo che ci doni questa viva fede, se bene ne siamo tanto piú indegni, quanto che gli siamo stati piú contrari. Ché, se bene con questa fede ci avessemo a dannare (il che è impossibile), saremmo almanco in questa parte felici, che potremmo dire: — Siamo dannati ; perché troppo ci confidammo in Cristo, Figliolo di Dio. — Al quale sia sempre onore e gloria. Amen.