Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/214

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Dirai che molti dotti e santi, con parole e vita, hanno approbata la loro regola, imo e la Chiesa: — Vuoi forse tu saperne piú de’ santi? — Respondo: A me basta sapere quello che m’ha insegnato Cristo e quello che si contiene nelle Scritture sacre, per le quali si vede che quello statuto è vóto e impio e contrario alla caritá. Essi sono quelli, che, volendo saperne piú di Cristo, con fare nuove regole a loro fantasia, ed essere piú santi de’ santi, hanno ampliato il regno d’Antecristo, nel quale se bene dal cieco volgo sono stati reputati santi e dotti, nientedimeno in veritá e nel regno di Cristo sono stati impii e ignoranti. Non può essere chiesa di Cristo quella che approba simili impietá. E, se dicessi: — Quando da li certosini si togliesse lo statuto del non mangiar carne, molti se ne scandalezzarebbeno; — responderei ch’el sarebbe vero: però da’ farisei; ma li pii se n’edilícherebbeno, dove ora si scandalezzano del contrario. E, se bene Paulo disse che, se, mangiando carne, scandalezzasse il prossimo, che non ne mangerebbe in eterno; intese, quando non gli fusse necessario il mangiarne per altri giusti respetti. Ma essi si lassarebbeno prima morire, se bene di questo tutt’ il inondo se ne scandalezzasse, che mangiarne; e, se uno ne mangiasse infra di loro, etiam infermo, e si sapesse, sarebbe punito piú rigidamente che se fusse stato trasgressore di tutta la legge di Dio. E, peggio, che pensano per quel non mangiarne, e non per Cristo, avere la remissione de’ peccati, meritare, essere piú giusti e perfetti degli altri. E, se bene alcuni di loro non hanno tale erronea opinione, nientedimeno hanno caro ch’el mondo s’inganni in credere cosi, per essere in maggiore reputazione e credito, e cosí avere piú lassiti. Gli parrebbe che al tutto fosse destrutta la loro religione, se ne mangiassero, non dico sani, ma infermi e in necessitá. Dapoi, adunque, che questi loro voti hanno dell’impio, ottima cosa sarebbe tórli via; e questo non sarebbe un relassare, ma un reformare la vera religione. Preghiamo adunque Dio che dia loro lume del vero, acciocché a lui sia ogni onore e gloria per Giesú Cristo Signor nostro. Amen.