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blicano, dichiararlo per membro arido e tagliato dalla vera vite
Cristo, privandolo della vera vite Cristo, privandolo della cena
domenica e del conversare con gli altri fideli. Imo giá si dava,
quanto al corpo, in potere del demonio, acciocché lo spirito si salvasse, massime per peccati enormi. Vero è che questa autoritá,
concessa giá nella primitiva Chiesa, è cessata, si come anco il
dono delle lingue e de’ miracoli. Di poi, escomunicato che era, il
che non poteva fare, né può fare se non la Chiesa, l’episcopo lo
pubblicava per escommunicato. Questo è offizio suo, non l’escomunicare.
Ma nota che la Chiesa non doverebbe escomunicare, se
non per peccati pubblici, ché de’ secreti solo Dio n’è giudice, e
servare sempre l’ordine che gli ha insegnato Cristo. Escomunicato che l’ha, non debba né può giustamente andare piú lá.
I principi e magistrati possono e debbano piú oltre, secondo le
loro giuste leggi, punire con incarcerare e altre pene, imo e
con occidere, quando sia espediente.
E, perché questa escomunicazione è tutta fondata in caritá,
però non doverebbe temersi, imo ognuno doverebbe guardarsi
di non fare cosa, per la quale la Chiesa di Cristo giustamente
l’avesse a escomunicare. Ma, se è tale che merita d’essere escomunicato, doverebbe contentarsene, come di giusto e pio flagello della sua madre Chiesa, la quale col suo sposo Cristo ha
solo intento di salvare, e non di perdere, e, piena di spirito e
caritá, batte i suoi figli, per far bene ad essi e agli altri loro fratelli.
Si truova anche la chiesa d’Antecristo, la quale, per mostrarsi
la vera legittima sposa del Figliolo di Dio e potere meglio,
sotto specie di bene, ingannare le persone e ingrandirsi, usa anco
lei d’escomunicare. Imo non lei, ma li suoi prelati, i quali
se la sono usurpata e attribuita a sé, per farsi adorare per dii
in terra e servirsene a volontá a loro proposito, però al contrario di quello che doverebbe farsi.
E che sia il vero, in prima la Chiesa di Cristo, innocente,
santa, piena di spirito e caritá, escomunica i tristi, acciò non
corrompino li buoni. Se l’occhio scandalizza, debba cavarsi, e
cosí la mano tagliarsi; allora si glorifica nella sua Chiesa il