Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/278

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Figliolo». Cristo adunque ci ha renduta piú felice vita, che non fu quella prima innocente, che in Adamo perdemmo; si come Cristo disse d’essere venuto per dar vita e piú abbondante. La Chiesa dice in un’orazione che Dio la sua onnipotenzia ha manifestata massimamente in perdonare e far misericordia, e in un’altra dice che Dio si mostrò mirabile in creare l’uomo, ma molto piú mirabile in reformarlo. Canta anco nella sua benedizione del cero: «Oh necessario peccato d’Adamo, il quale è scancellato per la morte di Cristo!» e di piú: «Oh felice colpa, che meritò d’avere un tanto Redentore!». Dirai: — S’el suo peccato fu necessario e felice, adunque non fu peccato, e Dio fu ingiusto a punire Adamo. — Respondo che queste tue consequenzie sono simili a quelle che fa Paulo in persona de’ carnali. Se la mia iniquitá rende commendabile, illustra e fa che si scuopre con maggiore abbondanzia la bontá di Dio, la giustizia, caritá, misericordia e l’altre sue divine perfezioni, adunque è iniquo Dio che punisce. Ma Paulo nega la consequenzia, imperocché l’antecedente è vero, e il consequente falso e eretico. Di nuovo arguisce in persona loro: — Se la veritá di Dio nel mio mendacio abbonda in gloria sua, imperocché, essendo il mondo pessimo, per questo Dio non ha mancato d’osservare sue promesse e mandare Cristo a morire in croce, per il che s’è piú demostrata la sua fideltá, veritá e bontá; come adunque mi giudica come peccatore? Però si doverrebbe far del male, per avere ben assai. — Respondo adunque ch’el peccato, per essere mero male, non causa bene, imo non dá occasione di bene, per non essere se non male. Ma Dio, per la sua bontá, e cosi i santi, dal male pigliano occasione di bene, senza che gli sia data; però si chiama la colpa «felice» e il peccato «necessario», perché, quando non fusse stato, Dio non dimostrava al mondo tanto amore. Fu anco necessario, stante la divina prescienzia e determinazione. David dal suo peccato prese occasione d’umiliarsi, e Dio d’usar con esso gran misericordia; si come dalle incredulitá degli ebrei prese anco occasione di fare misericordia ai