Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/77

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Signore, perché ci ha redenti e comperati col suo preziosissimo sangue; che è nostro re, perciocché ci governa col suo Spirito santo, cosí nelle cose temporali come nelle spirituali; che è nostro capo, perciocché, si come dal capo umano discende una virtú, che dá vita e sentimento a tutto il corpo, cosí da Cristo glorioso discende ne’ suoi membri mistici una virtú divina, che gli vivifica d’una vita sempiterna e gli emine di doni e sentimenti spirituali e celesti; considera che Egli ci porta uno infinito amore, che ha piú cura di noi che non abbiamo noi medesimi, che copre con la puritá e perfezione sua tutte le nostre imperfezioni, che abita col suo spirito nelle anime nostre, e che finalmente ci fará abitar seco in paradiso, glorificandoci ad immagine della gloria sua. Chi sará colui, che, considerando queste cose stupendissime con fede, non abbrusci d’amor divino? che non s’innamori ardentissimamente di Dio e di Giesú Cristo? che non giudichi e tenga per un vilissimo fango tutti gli onori, tutte le ricchezze e tutti i contenti e piaceri del mondo? che non consacri l’anima sua e il corpo suo al suo Dio e al suo Cristo? Signora mia, pensate sempre a Dio e a Cristo: viverete una vita celeste in terra, vedrete in ogni cosa Dio e Cristo, farete ogni cosa per gloria di Dio e di Cristo, e amerete ogni cosa per amor di Dio e di Cristo. Signora mia in Cristo osservandissima, per ubbidirvi, mi son condotto presentuosamente a parlare delle cose spirituali, nelle quali mi conosco poco esperto. Ma siami conceduto di errare per questa volta: per l’avvenire cercherete persone sulficienti a tanta impresa, e lascierete stare me nel mio silenzio, pregando il Signor Dio che mi dia orecchie ad udir quello che Egli parla secretamente al mio core. Prego Sua divina Maestá che vi faccia sempre orare, adorare e meditare ad onore e gloria sua. In Napoli, il giorno xii di febraro mdxlh.