Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/97

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da considerare che, si come i peccatori ostinati e impenitenti sono nimici di Dio, cosí quelli, che si pentono de’ loro peccati, e si convertono con fede a Dio, sono ricevuti per figliuoli da Dio, e con fiducia possono dimandargli ogni grazia pertinente alla gloria sua e alla salute loro. E perché nel precetto della dilezione si contiene sommariamente tutta la legge, come dice san Paolo, fra tutti gli altri peccati è gravissimo quello dell’odio; e quanto egli dispiaccia a Dio e ce lo renda, di padre indulgentissimo giudice severissimo, Cristo ne ’l dimostra in san Matteo con una parabola notabile, la qual si legge nel capitolo xvm. Appresso è da sapere che non possiamo mai essere tenuti ragionevolmente arroganti, quando dimandiamo una grazia a Dio, fondando la nostra dimanda nella sua promissione. Appresso dovete sapere che questa particula «sic ut» non si piglia sempre in quel modo rigoroso che la pigliate voi. Perché, quando Cristo in san Matteo dice: «Estote perfecti, sicut Pater vester, qui in coelis est», non richiede da noi, che siamo perfetti in quel modo, che è perfetto Dio; e quando san Giovanni dice nella sua prima epistola: «Qui habet hanc fida cium in eo, sanctificat se, sicut lite sanctus est», non vuol dire che l’uomo poi diventi santo e puro come e quanto è Dio; ma vuol dir semplicemente che, si come Dio è santo e puro, cosí l’uomo pio, che mette ogni suo studio in ricuperar l’immagine e similitudine di Dio, cerca quanto piú può di mondarsi da tutte le brutture del peccato e rappresentar nella vita sua in qualche parte la bontá e puritá di Dio. Premessa la intelligenzia di queste veritá predette, a me pare che cessino tutte quelle difficultá, che voi mi proponete nella vostra lettera, e che quelle parole «Dimitte nobis» siano assai facili ad intendere. Nondimeno, per levarvi la fatica, discenderò a qualche particolaritá, lasciando il resto alla sua discrezione. Dico dunque che questa dimanda è fondata sopra la promessa di Cristo; il quale nel medesimo capitolo, esponendo il senso di queste proprie parole, dice: «Si dimiseritis hominibus peccata sua, dimittet et vobis Pater vester coelestis; quod si non dimiseritis hominibus peccata sua, nec Pater vester dimittet vobis peccata vestra». Per le quali sentenzie Cristo significa che Dio, padre delle