Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. II, 1927 – BEIC 1889291.djvu/286

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III. Manca una monografia recente sul Curione e bisogna quindi far capo ai vecchi scritti di Giovannicola Stupano e dello Schmidt. Un buon articolo del Bhnrath si legge in Realencyklopádie di Hbrzog., cit., IV, 353 sgg. Il C. nacque a Cirié (Torino) il i° maggio 1503. Studiò a M011calieri, Torino e Milano. Da Girolamo Negri ebbe gli scritti dei riformatori d’oltre Alpi, che lesse avidamente. Desiderando conoscere di persona quegli uomini, i cui libri avevano suscitato cosi grande interesse in lui, si pose in viaggio con due predicatori evangelici; ma il vescovo di Ivrea lo fece arrestare e lo tenne in carcere due mesi, inviandolo poi nel convento di San Benigno, perché tornasse sulla retta via dal punto di vista cattolico. Ma dal convento fuggi dopo aver sostituito alle reliquie di alcuni santi, che ivi si conservavano, un esemplare della Bibbia. Andò vagando per vari luoghi e si trattenne piú a lungo a Milano, dove prese moglie, a Casale Monferrato e a Torino. Per aver confutato un monaco, che si era scagliato contro Lutero, ebbe brighe con l’inquisizione. Ma, liberato, divenne professore di grammatica e retorica a Pavia. L’inquisizione non gli dette pace e lo costrinse a lasciare quell’universitá, donde passò a Venezia, poi a Ferrara presso Renata d’Este e infine a Lucca, che lo accolse come pubblico insegnante. Ma nel 1542, non potendo trovare pace neppur lá, consigliato dai governanti della Repubblica, emigrò all’estero. Essendosi fatto conoscere per le sue opere, diventò professore a Losanna prima e poi, nel 1547, a Basilea, dove rimase fino alla morte avvenuta il 24 novembre 1569. 11 C. scrisse molto e di molte cose. Esistono di lui opere teologiche, filosofiche, storiche, satiriche, letterarie. Qui sono riprodotte alcune lettere di quelle, che l’autore stesso scelse e stampò a Basilea nel marzo 1553. Cfr. Caklii Secundi Curionis, Selectarum Episto/arutn libri duo. Basileae, per Iohannem Oporinum. Carattere ben diverso dall’epistolario della Morata ha quello del Curione. Qui non trovi ricchezza di elementi biografici : attraverso qualche lettera ci è dato scorgere in quali difficoltá di carattere finanziario si dibattesse il povero esule privo di beni di