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xvi - folgore di san giminiano | 171 |
XXVIII
In vituperio dei pisani.
Piú lichisati siete, ch’ermellini,
conti pisan, cavalieri e donzelli,
e per istudio de’ vostri cappelli
4credete vantaggiare i fiorentini; •
e franchi fate stare i ghibellini
in ogni parte, o ciltadi o castelli:
veggendovi si osi e si isnelli,
8sotto l’arme parete paladini.
Valenti sempre come lepre in caccia
a riscontrare in mare i genovesi:
11e co’ lucchesi non avete faccia;
e, come i can de Possa son cortesi,
se Folgore abbia cosa, che gli piaccia,
14siete voi contro a tutti li foresi.
XXIX
Contro Dio, che protegge i ghibellini a detrimento dei guelli.
Io non ti lodo, Dio, e non ti adoro,
e non ti prego, e non ti ringrazio,
e non ti servo: ch’io ne so’ piú sazio,
4che l’anime di stare ’n purgatoro:
per che tu hai mess’i guelfi a tal martòro,
ch’i ghibellini ne fan beffe e strazio;
e, se Uguccion ti comandasse il dazio,
8tu ’l pagaresti senza perentoro.
Ed hanti certo si ben conosciuto,
tolto t’han San Martin ed Altopasso
11e San Michel e’l tesor, c’hai perduto;
e hai quel popol marzo cosí grasso,
che per superbia chcrranti ’l tributo:
14e tu hai fatto ’l cor, che par d’un sasso.