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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/178

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172 xvi - folgore di san giminiano

XXX

Rampogna la viltá dei guelfi.

Guelfi, per fare scudo de le reni
avete fatti i conigli leoni,
e per ferir si forte di speroni
4tenendo vólti verso casa i freni.
E tal perisce in malvagi terreni,
che vincerebbe a dar con gli spuntoni;
fatto avete le púpule falconi,
8si par che ’l vento ve ne porti e meni.
Però vi do conseglio che facciate
di quelle del pregiato re Roberto:
11e rendetevi in colpa e perdonate.
Con Pisa ha fatto pace, quest’è certo;
non cura de le carni mal fatate,
14che son rimase a’ lupi in quel deserto.

XXXI

E sferza le loro funeste dissensioni.

Cosi faceste voi o guerra o pace,
guelfi, si come siete in divisione,
ché ’n voi non regna punto di ragione,
4lo mal pur cresce e ’l ben s’ammorta e tace.
E l’uno contra l’altro isguarda, c spiace
lo suo essere e stato e condizione;
fra voi regna il pugliese e ’l Ganelone,
8e ciascun soffia nel fuoco penace.
Non vi ricorda di Montecatini,
come le mogli e le madri dolenti
11fan vedovaggio per gli ghibellini,
e babbi, frati, figliuoli e parenti?
E chi amasse bene i suoi vicini
14combatterebbe ancora a stretti denti!