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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/213

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xx - messer niccolò del rosso 207

XX

Qualche pensiero colpevole è tosto soffocato...

Uno pensèro armato e ben fornito,
posto per guardia presso a la mia mente
da la donzella, per cui amor sente
4gli spirti paze, ver’lei ’nfellonito,
mostrava a quigli dove igli è ferito
da dui begli odi tanto fortemente,
che nulle arme li fu sufficiente;
8e ’l cor di zò quasi era za invilito.
Allora l’alma il pigliò per la gonna,
e disse: — Mal villan, eo ve desfido,
11ché vui parlati contra nostra donna.
E per poco lasso ch’eo non vi uccido; —
possa gli tolse lo coretto e ’l scudo,
14e, come traditor, lo scazzò gnudo.

XXI

... o ricondotto nella dritta via.

L’anema e la mente e li spirti mei
présono un desio dal cor sviato,
e menollo, le man drieto ligato,
4denanti a la donzella teso a’ pèi,
che’n él siede, clamando: — Tu dèi
uccidere custui, che ha tanto errato,
ch’él non remane per lo suo peccato
8che tutti nui non deventamo rei. —
E, quando la zentil sei vide appresso,
col capo clino, planzer di vergogna,
11de lui pietosa, lo disciolse adesso.
Poi disse: — Iusticia qui non besogna;
und’eo ti perdono, e si ti prego
14che tu non falli piu: e statte mego. —