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iv - tenzoni politiche fiorentine 53

e l’apostolco per lungo e traversa
sède si, che non versa:
15bontá di Carlo e sua spada perversa.
Ché Carlo in terra è di Dio messaggio,
tant’è potent’e saggio;
la sua overa il mostra, ed io non saggio:
è chi n’ha fatto assaggio
20di guisa tal, e ciascuno a disaggio.
Chi pur vorrá di lui levare saggio,
merzè, pur vegn’al saggio:
so per fermo tal pagherá il passaggio
con la sua gente, s’aggio
25data sentenza, ch’or chiosa ha ’l saggio.

14 — MESSER LAMBERTUCCIO
Peggio per Carlo se attenderá in campo l’avversario!

Poi che volgete — e rivolgete — faccia
non di rasgion a faccia,
seguiraggio, — per ch’ai coraggio — sfaccia,
per che mio torto — a torto — sodisfaccia,
5ch’i’ par vostro mi faccia:
che senza pare — pare — me’ confaccia.
A luminosa — e ’nluminosa — faccia
dura di tórre faccia:
ciò che discred’o — credo — in voi non faccia;
10ma chi consente, — sent’e — si rio faccia,
non per allegra faccia,
come, chi sporta, — porta — avanti faccia.
Ma non disdico: — dico — che le braccia
ciascun giorno disbraccia
15quel de la Magna; — magna — forza abbraccia:
non fia cerchio di braccia,
se trova posta — posta, — che lo sbraccia.