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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/63

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V



Di Guido Cavalcanti, che non condusse a compimento un suo pellegrinaggio.

     — Ècci venuto Guido a Compostello,
o ha recato a vender canovacci?
Ch’e’ va com’oca, e cáscali ’l mantello;
ben par che sia fattor de’ Rusticacci.
     È in bando di Firenze, od è rubello,
o dòttasi che ’l popol nol ne cacci?
Ben par ch’e’ sappia i torni del camello,
ché s’è partito sanza dicer: — Vacci! —
     — Sa’ Iacopo sdegnò, quando l’udío;
ed egli stesso si fece malato:
ma dice pur che non v’era botío.
     E, quando fu a Nímisi arrivato,
vendé i cavalli, e non li diè per Dio;
e trassesi li sproni, ed è albergato. —