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princ. dei (Juattr.), tra una settantina di son. attribuiti tutti al Pucci, ma appartenenti in parte ad altri rimatori, tra cui l’Angiolieri. Io riproduco la lez. e conservo l’originaria veste dialettale di C.

2 «chi»: potrebb’essere anche «ch’i’» (e cosi «per chi» al v. 5); — «ne»: suppl. dal Magi.; — 7 «ne» suppl. ; — 9 «et en 1 . et en z.» : suppl. i due «et en» (Magi, «e in»);—12 «per spender», con una sili, di piu (e cosi anche Magi.).

XV

PARLANTINO DA FIRENZE

E passato quasi inosservato il notevole son. di questo rimatore, pur dopo la stampa fattane dal Baudi di Vesme ( Propugn ., VIII, 1, p. 23) e l’ediz. dipi, di C, unico a conservarlo (n.* 154).

Nella forma «Parlatino» il nome dell’autore ricorre anche nel Magliab. VII 1060 (n.° 39) in testa ad un son. (coiti. «Intera fede e perfetto amore»), che probabilmente non spetta al N., poiché nell’Ambros. O. 63 è assegnato a Pietro da Siena (cfr. la mia ed. crit. dell’Angiolieri, pp. xxv-vii). — Riconduco alle forme toscane la lez. di C, troppo inquinata da venetismi.

1 «crederete»: renderebbe ipermetro il v. ; — 5 «si» corr. da «se»; — 6 «ne» suppl.;—7 «imperba»: l’emendam. «in verba» è congetturale;—12 «Segnor no vi meravegla»: la prima parola non è consentita dalla misura, e però la riduco a «Or» ; —13 «che a carne», sovrabbondante alla giusta misura; — 14 «cum altro»: manca l’art.

XVI

FOLGORE DA SAN GIMIGNANO

Folgóre (non Fólgore) o, per dir meglio, Giacomo detto Folgóre (il soprannome, certo, da «fulgore» nel senso di «splendidezza, magnificenza»), fu figlio di un Michele da San Gimignano. Militando, nel 1305, come semplice fante nell’oste contro Pistoia, ricevè, il 28 settembre, per un viaggio a San Gimignano, 24 soldi. Sei gliene furono deliberati il iS agosto 1306 per due giornate di servizio militare prestate nel luglio alla custodia del palazzo comunale durante l’elezione dei Nove. Fu in séguito mi-