Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/137

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venere casta e venere lasciva 131

il frutto del mirto è negro, a denotare che l’amore dá frutto maninconico e angustioso; de li fiori gli dánno la rosa per la sua bellezza e soave odore e anco per essere circundata di spine acute, perché l’amore è circundato di passioni, dolori e tormenti pungitivi.

Sofia. Quella Venere che si dipinge nuda in mare, dentro una conca natante, è questa medesima?

Filone. In effetto Venere umana fu una sola, figliuola di Iove e di Dione e fingono essersi maritata con Vulcano, ma in effetto fu maritata con Adone; e altri credono che prima si maritassi effettualmente con Vulcano e di poi con Adone. Questa fu regina in Cipri e tanto dedita a l’amore concupiscibile, che mostrò e fece lecito a le donne l’essere pubbliche; per la sua gran bellezza e relucente aspetto fu chiamata Venere, a similitudine de la chiarezza di quel pianeta, stimando che quella celeste influisca in questa, non solamente gran bellezza, ma ancora ardente lascivia, secondo è sua natura di causare nel mondo inferiore vita delettabile e generazione concupiscibile. Onde Venere in Cipri fu prima adorata per dea e templificata; ma li poeti sotto velame di questa molte cose finte hanno dette, che sono simulacro de la natura, complessione ed effetti di Venere celeste. E le sue eccellenti virtú sono significate sotto nome di Venere magna, figliuola di Cielo e di Die, come giá t’ho detto; ma la sua incitazione a la lascivia carnale i poeti la demostrano narrando un altro suo modo di nascimento. Dicono che Saturno tagliò con la falce i testicoli a suo padre Celio; e altri dicono che Iove fu quello che gli tagliò a suo padre Saturno con la sua propria falce e gittògli in mare: del sangue de’ quali, insieme con la schiuma del mare, nacque Venere, e perciò la dipingono nuda dentro una conca in mare.

Sofia. Quale è l’allegoria di questa sua strana origine?

Filone. I testicoli di Celio sono la virtú generativa, che deriva dal cielo nel mondo inferiore, de la quale è proprio strumento Venere, essendo quella che propriamente dá l’appetito e virtú generativa agli animali. Dicono che Saturno gli tagliò con la falce, però che Saturno in greco vuol dire «cronos»,