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234 iii - de l’origine d’amore

perfezione di Iddio: perché il superiore non solamente in sé cresce di perfezione in bonificar l’inferiore, ma ancor cresce ne la perfezione de l’universo, che è il maggior fine (secondo t’ho detto). Per questo crescimento di perfezione in lui e ne l’universo, l’amato inferiore ancor si fa divino ne l’amante superiore, però che in essere amato participa la divinitá del sommo creatore, quale è primo e sommamente amato e per sua participazione ogni amato è divino, perché, essendo lui sommo bello, d’ogni bello è participato e ogni amante s’approssima a lui amando qualsivoglia bello, se bene è inferiore di lui amante: e con questo esso amante cresce di bellezza e divinitá, e cosí fa crescere l’universo, e però si fa piú vero amante e piú prossimo al sommo bello.

Sofia. M’hai resposto de l’amor che ’l superiore ha a l’inferiore fra le creature, ma non de l’amore d’Iddio a esse creature, nel qual consiste la maggior forza del mio argumento.

Filone. Giá ero per dirtelo. Sappi che l’amore, cosí come molti altri atti e attribuzioni che di Dio e delle creature si sogliono dire, non si dicono giá di lui come de le creature; e giá t’ho dato esemplo d’alcuni attributi, e tu sai che l’amore in tutte le creature dice mancamento, ancor ne’ celesti e spirituali, però che tutti mancano de la somma perfezione divina, e tutti suoi atti, desidéri, e amori son per approssimarsi a quella quanto possono. È ben vero che negl’inferiori l’amore non solamente dice mancamento, ma in alcuni di loro dice ed è passione, come negli uomini e animali; e negli altri, come negli elementi e misti sensibili, dice inclinazione naturale: ma in Dio l’amore né passione né inclinazione naturale né mancamento alcuno dice, come che esso sia libero, impassibile e sommamente perfetto, al quale nissuna cosa mancar puote.

Sofia. Che dice adunque in Dio questo vocabulo, amore?

Filone. Dice volontá di bonificar le sue creature e tutto l’universo, e di crescere la lor perfezione quanto la lor natura sará capace; e come giá t’ho detto, l’amore che è in Dio presuppone mancamento negli amati, ma non ne l’amante, e l’amor de le creature al contrario: ben che de la tal perfezione,