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amore e conoscimento di bellezza 261

vero, vorria che ti servisse piú presto a trovarlo. Non vedi tu che non solamente mancare di bellezza causa amore e desiderio di quella, ma principalmente quando è preconosciuta da l’amante a chi manca, e giudicata buona ottima desiderabile e bella, allora [la] desidera per fruirla, e quanto la cognizione di quella è piú chiara ne l’amante, tanto il desiderio è piú intenso e l’amor piú perfetto? Dimmi adunque, o Sofia, in che si truova questa cognizione piú perfetta, nel mondo angelico o nel corruttibile?

Sofia. Ne l’angelico, certamente.

Filone. Adunque ne l’angelico l’amore è piú perfetto, e ivi prima ebbe origine?

Sofia. Sí secondo il conoscimento è l’amor ne l’amante, ragione hai di porre il suo principio nel mondo intellettuale. Ma io veggo che non manco presuppone l’amore mancamento di bellezza che conoscimento di quella, e non manco procede da l’un che da l’altro; anzi pare che ’l mancamento sia la prima condizione ne l’amore, e dipoi quella la seconda è il conoscimento de la bellezza che manca e sotto spezie di bello è desiderabile. Ragion vorria adunque che ove il mancamento è maggiore, ivi l’amore nascessi, cioè nel mondo inferiore: ché, se bene ivi il conoscimento non è tanto come ne l’angelico, pur il mancamento è maggiore, quale è il primo ne la produzione de l’amore.

Filone. Se bene il mancamento e la cognizione del bello son cause producenti de l’amore, non solamente il mancamento non precede, in l’esserne causa, la cognizione, ma ancora non è eguale a lei.

Sofia. Come no? anzi il mancamento bisogna che preceda la cognizione, come la cosa ne l’essere a la notizia di quella: ché prima bisogna che manchi la cosa, che si conosca il suo mancamento.

Filone. È ben prima il mancamento che il conoscimento in successione temporale ovvero originale, però che bisogna che manchi (come dici) la cosa, prima che si conosca mancare: ma non è prima in principalitá de l’essere causa de l’amore, perché il mancamento senza cognizione nissuno amore o desiderio