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298 iii - de l’origine d’amore

che diverte l’uomo da la vita eterna e lo fa mortale: e però dice il testo che, come peccorono, conobbero che erano nudi, e cercorono coprire le membra de la generazione con le foglie, parendogli vergognose, perché quelle li devertivano da la spirituale inclinazione ne la quale prima si felicitavano. In pena del peccato furono gittati del paradiso terrestre, nel quale consisteva la dilettazione spirituale, e furono eletti a lavorar la terra con affanni, perché tutte le corporali dilettazioni sono affannose, dandogli cura de la generazione e procreazione de’ figli, remedio de la sua mortalitá; onde non si scrisse mai la generazione di Adam ed Eva fin che non furono fuora del paradiso, ché incontinente dice: «Conobbe Adam sua mogliere, e concepé Caim suo figlio», et cetera. Questo è il primo intento mosaico ne l’unione e separazione umana nel lor peccato originale, avendo Dio dato la potenzia de la divisione per potersi inclinare viso a viso a la coppula carnale facilmente, divertendosi l’inclinazione de le cose spirituali a le corporali.

Sofia. Questa allegoria mi consonaria: se non che, mi pare strano che Dio facesse l’uomo e la donna non per generare, e che ’l peccato sia causa de la generazione, la qual è cosí necessaria per la conservazione perpetua de la spezie umana.

Filone. Dio fece l’uomo e la donna in forma che possevano generare: ma il proprio fine de l’uomo non è il generare, ma felicitarsi ne la contemplazione divina e nel paradiso di Dio, il che facendo restavano immortali e non bisognavano di generazione, perché in loro si salvava l’essenzia e spezie umana perpetuamente, e a l’immortali non bisogna generazione di figliuoli di sua spezie (vedi gli angeli, li pianeti, stelle e cieli che non generano figliuoli di loro spezie). La generazione (come dice Aristotile) fu per remedio de la mortalitá: e però l’uomo, in quanto fu immortale, non generò; quando giá per il peccato fu fatto mortale, si soccorse con la generazione del simile, a la quale Dio li diede potenzia, accioché a un modo o a un altro non perisca l’umana spezie.

Sofia. Questo primo significato allegorico mi piace, e m’incita a desiare il secondo, che giá segnasti; dimmelo adunque.